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“Filippo de Pisis: lo sguardo sulle cose, tra vibrazioni di segni e colori”. Seconda conferenza nell’ambito della Mostra “Strappati dalla terra e ridonati al sole”

Articolo pubblicato il 8 Marzo 2016, Scritto da UNIVERSITA’ DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

“Filippo de Pisis: lo sguardo sulle cose, tra vibrazioni di segni e colori”. E’ questo il titolo della seconda conferenza che si terrà giovedì 10 marzo alle ore 17 presso l’Aula 1A di Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), organizzata dal Sistema Museale di Ateneo nell’ambito della Mostra “Strappati dalla terra e ridonati al sole”, visitabile fino a domenica 3 aprile, che vede esposte le ceramiche antiche, le pagine di erbario ed opere grafiche e pittoriche di Luigi Filippo Tibertelli de Pisis (1896- 1956).
Relatrice di questo secondo appuntamento sarà Ada Patrizia Fiorillo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Ferrara, che ci offre qualche spunto sugli argomenti della conferenza già nel catalogo della mostra: “[…] È l’ingresso del decennio Trenta a registrare l’ulteriore svolta della pittura di de Pisis tradotta in una particolare assunzione del segno e della materia i cui sviluppi, oltre l’acme del momento londinese intorno al 1935, proseguiranno fino ai primi anni Cinquanta. Prime valide testimonianze sono quelle rivolte allo spazio urbano, senza mai trascurare le amate nature morte, come le figure. Nel cumulo dei sentimenti più contrastanti, Parigi (saranno poi altre città) lo sprona ad uno sguardo quasi onnivoro nella necessità di afferrarla, di viverla nel pieno delle emozioni che procura. Velocemente ma realisticamente, egli fa ora ricorso ad un uso corsivo del segno che trasforma anche la resa del colore […]”

Ecco il calendario delle prossime conferenze
Giovedì 17 marzo LUCIA TOMASI TONGIORGI, “Il cammino artistico-culturale degli erbari”.
Giovedì 24 marzo SAURO GELICHI, “Tra Ottocento e Novecento. Ferrara e gli studi sulla ceramica medievale e rinascimentale”.

Per informazioni: Carlotta Cocchi 0532/293554 – 338/6195391

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani