Filastrocca dell’articolo diciotto
Ci vorrebbe l’articolo prima del nome,
son poche le lettere di cui si compone.
Se non lo metti è un po’ imbarazzante,
come una bancarella senza ambulante.
Uno può essere determinativo
e, se non sei davvero creativo,
serve ad indicare con precisione,
gli oggetti, gli animali e le persone.
Ci vorrebbe l’articolo sopra al giornale,
che non può essere sempre cordiale,
tutti, altrimenti, posson capire
che chi lo fa è per farsi gradire.
Di verità c’è bisogno dentro un’inchiesta,
il giornalismo non è diventar cartapesta.
Serve per far conoscere a tutta la gente
che c’è chi ha tutto e chi non ha niente.
Ci vorrebbe l’articolo numero diciotto,
difende chi lavora da un ragazzotto
che con fare arrogante e da guascone,
si pavoneggia quasi fosse un padrone.
Dice: «Non è così che si crea lavoro»,
abbagliando con denti lucenti di fluoro.
«Matteo, che strana idea di uguaglianza:
vuoi toglier diritti, così tutti son senza.»
Se servirà scenderemo anche in piazza;
tu puoi meditare stando in terrazza.
Però sappi che rimarremo a lottare:
questa proposta è da cancellare.
Se c’è bisogno lo scrivo a filastrocca:
l’articolo diciotto non si tocca!
Serve a resistere a questa grande indecenza,
di dignità e di speranza non siam mica senza.

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Mauro Presini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)