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Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

FIBROMIALGIA, LEGA ER: “AVVIARE PERCORSI PER MEDICI DI FAMIGLIA PER DIAGNOSI PRECOCE”

BOLOGNA, 17 FEB – “La Regione ER promuova percorsi formativi rivolti ai medici di famiglia per migliorare la competenza in ambito di diagnosi precoce della fibromialgia, avii campagne di sensibilizzazione e istituisca una commissione tecnica su questa patologia e crei centri di riferimento ospedalieri specifici”. Lo chiedono i consiglieri regionali della Lega, Daniele Marchetti (primo firmatario), Fabio Bergamini, Valentina Stragliati e Simone Pelloni, in un’interrogazione alla Giunta Regionale.
“Nel 2009 il Parlamento Europeo ha chiesto alla Commissione e al Consiglio di mettere a punto una strategia comunitaria per il suo riconoscimento come patologia, e volta a incoraggiare gli Stati membri a migliorare l’accesso alla diagnosi e ai trattamenti e promuovere la raccolta di dati” ricordano i leghisti.
Eppure, da parte della Regione Emilia-Romagna le azioni in merito ad un maggior riconoscimento della Fibromialgia come patologia sembrano essersi fermate al 2018.
Tutte le iniziative utili a sbloccare l’impasse sembrano relegate alle “Linee di indirizzo per la diagnosi e trattamento della Fibromialgia” del 5 febbraio 2018 e a qualche studio condotto dalle Ausl di Bologna e Reggio Emilia sull’utilizzo terapeutico dell’agopuntura o l’utilizzo della Cannabis.
A livello nazionale la sindrome non rientra nell’elenco delle malattie croniche per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (allegato al Decreto Ministeriale n.329 del 1999), e non risulta definito e condiviso uno specifico percorso assistenziale.
“Pertanto, ad oggi, i pazienti si sentono abbandonati e questo stato di emergenza pandemica ha impedito di eseguire visite ed altre prestazioni sanitarie a causa della sospensione delle attività ambulatoriali non urgenti” sottolineano i leghisti.

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