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Festa 8 marzo: Poste Italiane azienda “in rosa” nel ferrarese

Articolo pubblicato il 7 Marzo 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa Servizio di Comunicazione Territoriale Centro Nord (Emilia Romagna e Marche)

Le donne occupate sono la stragrande maggioranza in provincia e ricoprono anche ruoli dirigenziali.

Ferrara, 7 marzo 2016 – Poste Italiane si conferma un’azienda “in rosa” e la Giornata dell’8 marzo assume un particolare significato per la realtà postale del Ferrarese che si caratterizza in Emilia Romagna come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, a cominciare dalla direttrice della Filiale di Ferrara Patrizia Zagnoli, sia in quelli operativi.
Per quanto riguarda il comparto degli uffici postali, ben il 79% delle funzioni direttive (71 su 90) sono ricoperte da una donna ed è femminile anche l’81% del personale amministrativo e di sportello (316 su un totale di 392 addetti). Donne che hanno acquisito competenze informatiche e tecnologiche e garantiscono un forte apporto qualitativo, tanto che sono frequenti da parte della clientela le attestazioni di stima e di simpatia per la particolare attitudine ai rapporti interpersonali e la grande e riconosciuta professionalità.
Poste Italiane nella Giornata Internazionale della donna ricorda il senso di una ricorrenza istituita per celebrare l’impegno civico, etico e politico, che ha caratterizzato i movimenti femminili per la dignità e i diritti delle donne nel diciannovesimo e ventesimo secolo.
L’occupazione femminile all’interno dell’Azienda risale al 1865 ed è aumentata in modo graduale nel corso degli anni. Ai primi del ‘900 per la prima volta il ruolo femminile venne riconosciuto e tutelato e fu nel corso della prima guerra mondiale che si assistette ad un significativo aumento dell’occupazione femminile per compensare i tanti dipendenti postali chiamati al fronte.
Un percorso lungo e importante per tutte le donne, legato a quello di una Azienda che ha sempre rispecchiato l’evolversi dei costumi e delle consuetudini che caratterizzano il sistema Paese. Ad oggi Poste Italiane testimonia una delle realtà occupazionali con la più alta percentuale femminile in Italia.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani