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Non sono di Ferrara, ma sto imparando ad amarla, semplicemente passeggiando a piedi o in bici per le sue strade. È una città di una bellezza sconcertante soprattutto il suo centro storico, dove affascinano i palazzi antichi perfettamente conservati e la luce del sole batte sui mattoni rossi.

Oggi poi l’ho amata maggiormente. Ferrara è una delle mille città che ha aderito allo sciopero climatico promossa dai FFF (Fridays for future) e PFF (Parents for future) per segnalare a chi governa il mondo l’urgenza della emergenza ambientale.Ne ha scritto ieri Marcella Ravaglia su questo giornale [vedi qui]

Alcune centinaia di cittadini – tanti i giovani e i bambini – donne (in maggioranza) e uomini, hanno marciato per la città partendo da Porta degli Angeli, fino a piazza del Municipio. Con slogan e striscioni, hanno coinvolto la cittadinanza, dalle scuole ai negozianti, ai semplici passanti.

Ferrara è la città delle biciclette, ha in qualche modo dei buoni presupposti. Non è un caso quindi che la manifestazione sia riuscita perfettamente. Quello che mi ha commosso è stata l’adesione di anziani e bambini, animati da un forte voglia  cambiamento e di partecipazione, ma anche tanta allegria.

Arrivati nella piazza Municipale, gli interventi di associazioni, movimenti (Plastic free, FFF, Politici per caso, Extinction Rebellion) e liberi cittadini.

Intanto, in tantissime città d’Italia e del mondo si marciava con lo stesso obbiettivo. Dare la sveglia ai nostri governanti. Greta Thunberg, la giovane attivista che ha dato inizio a questo grande movimento, è intervenuta nella affollatissima manifestazione di Berlino.

Le foto che ho scattato e che illustrano questo breve reportage, non rendono giustizia della manifestazione. L’atmosfera e l’empatia si può percepire solo partecipando. E solo partecipando si può cercare di salvare il mondo.

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Ambra Simeone

Ambra è nata in un paese di mare e ogni volta che si trova in un posto nuovo, lì lascia qualche goccia salmastra. Quando scrive si lascia trasportare dalle brezze marine, quando disegna non usa squadre o righelli, e per entrambe le cose la bussola fa più di un giro. Quello che legge e ascolta non è assimilabile ad un solo genere, perché per lei le parole e la musica non seguono nessuna corrente.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it