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Ferrara Organistica Alla scoperta degli organi in città

Articolo pubblicato il 19 Maggio 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Organizzatori

Nel week-end di domani e domenica, ben due saranno i nuovi appuntamenti di Ferrara Organistica, la rassegna del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara che per tutto maggio farà riscoprire spazi, luoghi e figure della grande tradizione Estense rinascimentale. All’antico e prezioso organo Cipri 1551 della chiesa del Suffragio, domani 20 maggio alle ore 18, l’appuntamento è un Postludium alla celebrazione della messa prefestiva.
Il secondo appuntamento, imperdibile, all’organo della basilica di S. Giorgio sarà proposto domenica 21 maggio (ore 19) con L’Arte della Fuga di Johann Sebastian Bach, eseguita dall’organista e direttore artistico della rassegna Francesco Tasini. Si tratta di un’opera che segna il coronamento della lunga tradizione del Ricercare e che assomma gli insegnamenti e la lezione che hanno visto protagonisti basilari il ferrarese Luzzasco Luzzaschi (1545-1607) e il suo allievo Girolamo Frescobaldi. Altri appuntamenti, tutti nel mese di maggio, saranno alla Chiesa del Suffragio (via San Romano) e alla Chiesa di Santa Francesca Romana.
La sesta edizione di Ferrara Organistica, grazie alla consolidata collaborazione con la parrocchia di San Giorgio, propone una serie di appuntamenti che intendono celebrare la ricorrenza del quinto centenario della fondazione della Riforma protestante, attraverso le esecuzioni musicali degli allievi più meritevoli dei bienni e dei trienni del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Nata nel 2011, l’iniziativa del Conservatorio intende mettere in luce di anno in anno vari aspetti dell’arte di Girolamo Frescobaldi, da cui l’istituto di alta formazione musicale prende il nome. Erede della grande tradizione tastieristica – che si sviluppa soprattutto nella seconda metà del XVI secolo alla corte di Alfonso II d’Este con Luzzasco Luzzaschi, Alessandro Milleville ed Ercole Pasquini – Frescobaldi è autore di una lezione che influenzerà l’intero panorama europeo.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani