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Ferrara in Jazz: presentata la diciottesima edizione

Articolo pubblicato il 4 Ottobre 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Jazz Club Ferrara

Quest’anno Ferrara in Jazz conquista la maggiore età, e il pluripremiato jazz club estense si appresta a festeggiare il diciottesimo anno nella storica sede del Torrione San Giovanni con un’edizione speciale che prenderà il via venerdì 07 ottobre 2016 (per concludersi a fine aprile 2017) con

oltre 30 concerti animati da protagonisti assoluti del panorama internazionale
(Barry Harris, Randy Brecker, Horacio “El Negro” Hernandez, Buster Williams, Kurt Rosenwinkel, Franco D’Andrea, Michel Portal, Dado Moroni, Samuel Blaser, Theo Bleckmann,
Fabrizio Bosso, The Bad Plus, Myra Melford, Julian Lage, The New Zion Trio, Ben Monder, Regina Carter, Fred Frith, Jaques Morelembaum,
Tim Berne, David Torn, Eric Friedlander, Joe Chambers, Bill Carrothers, Dave King…)

Altrettante serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche
(Piero Bittolo Bon, John Duncan, Alice Ricciardi, Matteo Bortone, Andrea Ayassot, Die Hochstapler, Malkuth, Fabbrica 5…)

Nuovi itinerari musicali
(Ginevra De Marco, John De Leo, Camilla Battaglia, Ala.Ni, Daniella Firpo, Simona Severini…)

Il live mensile della Tower Jazz Composers Orchestra, l’orchestra residente del Jazz Club Ferrara

Didattica

Incontri con l’autore
(Stefano Zenni, Nicola Gaeta, Franco Bergoglio)

3 mostre tra illustrazione e fotografia
(Gianluigi Toccafondo, Michele Bordoni, Roberto Cifarelli)

per un totale di circa 70 appuntamenti (la metà circa ad ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas) che abbracciano il linguaggio jazzistico a 360° gradi, valicando confini geografico-culturali, in una continua alternanza di avanguardia e tradizione.
Il taglio del nastro della rassegna concertistica, organizzata da Jazz Club Ferrara con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna ed il prezioso sostegno di numerosi partner privati, è affidato al trio del pianista statunitense Harold Mabern, figura fondamentale nell’evoluzione del linguaggio jazzistico moderno.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani