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di Achraf Kibir

Una Francia liberale, anti-sistema e soprattutto xenofoba: negli ingredienti della ricetta presidenziale di Marine Le Pen annunciati questo week-end a Lione si ritrovano tutti gli elementi tipici dell’estrema destra europea.

La questione immigrazione rappresenta la causa mobilizzatrice che circa quarantacinque anni fa portò in Francia alla nascita del Front National e anche oggi è il tema cardine del programma politico del partito di estrema destra francese. Ciò che emerge dal week-end di apertura delle sue presidenziali a Lione non fa che confermare questo trend. Il Fn infatti non ha alcuna intenzione di cessare la lotta contro ciò che la candidata frontista Marine Le Pen definisce come una “migrazione dilagante totalmente incontrollata”, proponendo un “saldo migratorio annuale” di 10.000 persone unito a una “semplificazione e automatizzazione” delle espulsioni. Nell’ipotesi in cui Le Pen prendesse le redini del paese, gli stranieri illegali sul territorio francese vedrebbero la loro regolarizzazione o naturalizzazione bloccata e la loro espulsione automatizzata. L’abolizione dello ius soli (acquisizione automatica della nazionalità per un bambino nato sul suolo francese da genitori stranieri) resta un pilastro del programma elettorale frontista, così come come lo sono “la fine dell’automaticità del ricongiungimento familiare” e la stretta sul riconoscimento della nazionalità (in particolare quella acquisita ipso facto per matrimonio con cittadino francese). Agli occhi della candidata frontista l’immigrazione rappresenta, così come l’Unione Europea, una “fonte di spesa pubblica cattiva e inefficiente” che è necessario arginare. È sotto quest’ottica che Marine Le Pen vuole eliminare l’assistenza medica “riservata ai clandestini”. Poco importa se l’accesso alle cure per queste persone rappresenta un diritto fondamentale costituzionalmente riconosciuto, che permette di individuare e trattare moltissimi casi di malattia, proteggendo tra l’altro gli stessi francesi.
La priorità frontista è il primato dei francesi. L’obiettivo è quello di creare una suddivisione sociale in base alla cittadinanza normata da una costituzione “corretta”, di cui il Front National ha distribuito qualche fac-simile lo scorso week-end. Il nuovo testo integrerebbe anche “la difesa dell’identità di popolo” e “la lotta contro il comunitarismo” fra i suoi principi. In sostanza: l’“attribuzione prioritaria” degli alloggi sociali tornerebbe ai francesi. Idem per il lavoro, poiché Marine Le Pen conta di applicare una sorta di tassa addizionale su tutti i contratti di lavoro stipulati con cittadini stranieri (ivi compresi gli europei, ha specificato il vice-presidente Florian Philippot presso un’emittente radio francese). Un modus operandi che non risparmierebbe neppure l’ambito sportivo, imponendo ai club professionali un tetto minimo di giocatori francesi all’interno delle proprie rose. Insomma, precisamente “Liberté, Egalité, Fraternité”

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Redazione di Periscopio



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