FERRARA Da domani 15 aprile parte Piantala! per progettare il proprio giardino, intervista all’esperto Manfredi Patitucci
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Da: Informazioni Wunderkammer
Piantala! 10 lezioni di garden design, è in partenza dal 15 aprile a Ferrara (Palazzo Savonuzzi, via Darsena 57 Ferrara). Il progetto, ideato dall’associazione di promozione sociale Basso Profilo, con il patrocinio del Comune di Ferrara e a cura di Manfredi Patitucci è pensato per chi voglia conoscere il ruolo fondamentale svolto dai giardini, anche i più piccoli, nei confronti della qualità dell’ecologia urbana, e per chi voglia progettarne uno. Per informazioni e iscrizioni: m.patitucci@rigenerazioneurbana.org. Manfredi Patitucci si è formato a Londra, alla Birkbeck University, dove ha appreso la storia, la scienza e la cultura del giardino. Ha studiato allo IUAV-Istituto Universitario di Architettura di Venezia e allo IUG-Institut d’Urbanisme de Grenoble, in Francia. Sua è l’ideazione del progetto del Bosco Claudio Abbado a Ferrara. È inoltre presidente dell’associazione Basso Profilo.
Patitucci, com’è nata la passione per le piante e il verde urbano?
“Con la progettazione degli spazi. Studiavo architettura ed è nata con la formazione che dà quel tipo di facoltà, alimentata con l’esperienza nel campo della fotografia. In più da sempre sono sensibile a certi temi ambientali, come l’attenzione all’acqua e agli alberi, così si è affinata la mia sensibilità. Quando mi sono spostato a Londra per studio, l’impatto con i parchi e gli aspetti anche selvatici del verde urbano lì presenti, hanno riacceso una passione per gli alberi che ho sempre avuto, fin da piccolo”.
L’esperienza a Londra è stata decisiva?
“A Londra mi è venuta voglia di studiare l’arboricoltura, capire meglio la teoria e la pratica di gestione delle alberature, avere una formazione di studio sul mondo degli alberi. Ho lì avuto la possibilità di studiare garden design, e da lì è nata la voglia di creare uno spazio, ma con il verde, in particolare con gli alberi: progettare un giardino, con arbusti e alberi”.
Studio poi portato con sé, una volta tornato a Ferrara…
“Tornando a Ferrara ho avuto l’opportunità di creare uno spazio pubblico con gli alberi, il parco ‘Claudio Abbado’ al quartiere Barco di Ferrara, la prima parte progettata nel 2015 e la seconda nel 2018 con elementi modulari di 80 metri per 30, che si possono accostare l’uno all’altro come compensazione ecologica. Così ciò che è stato costruito è un contributo verde a tutta la città”.
Quanta attenzione al verde c’è in Italia? Cosa manca?
“Manca quello che è accaduto in Inghilterra nell’Ottocento, ovvero una cultura del verde diffusa nella piccola e media borghesia, che permettesse una richiesta di mercato standardizzata e che puntasse a un livello alto di qualità. Da un lato, quindi, in Inghilterra anche la più piccola casa aveva un suo giardino, dall’altro molti erano gli intellettuali che amavano diffondere la cultura del verde come patrimonio pubblico inglese, ad esempio con enciclopedie, come il botanico John Claudius Loudon”.
E nel Novecento?
“Il passo successivo, dopo la seconda guerra mondiale, sempre in Inghilterra, è stato quello dettato dall’urgenza di definire gli standard relativi alla qualità della formazione professionale nell’ambito del verde. Tutto questo perché c’era un mercato già consolidato che aveva bisogno di riprendersi dopo la guerra. Tanti giardinieri non erano scampati alle distruzioni e nuovi professionisti dovevano essere pronti e operativi. Esisteva fin dall’Ottocento, poi, il forte interesse della Royal Horticultural Society, istituzione che raccoglieva l’apporto di studiosi, curiosi ed esperti di orticultura e floricultura, che davano il loro apporto, costituendo così un polo saldo, un’abitudine verso il mondo del verde. Tutto questo è mancato in Italia”.
E ora? C’è una maggiore attenzione?
“C’è sicuramente una maggiore e diffusa sensibilità ambientale, che lentamente sta crescendo, anche se purtroppo rimangono rare le opportunità di formazione. Le facoltà di Architettura ancora non insegnano a progettare giardini, ci sono comunque master in Landscape e scuole di Garden design, dove la differenza sta nella scala con cui si opera e progetta. Il giardino affascina, ma viene ancora considerato un lusso, anche in ambito urbano.
Perché ‘Piantala! 10 lezioni di Garden design’? A chi si rivolge il progetto in partenza dal 15 aprile a Wunderkammer?
“Perché appena tornato dall’Inghilterra, nel 2012, non c’era alcun modo per apprendere la teoria e la pratica per progettare un giardino e parlando con studenti di Architettura è nata l’idea di farlo, dare vita a questo laboratorio per far scoprire le modalità con cui creare un giardino e coltivare la propria passione”.
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