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Comunicato stampa Rete di Giustizia Climatica – Ferrara.

La Rete per la Giustizia Climatica apprende con piacere che il Comune di Ferrara presenterà opposizione alle intenzioni della società Hera di spingere al massimo la capacità di incenerimento dei rifiuti, attraverso un ricorso al Capo dello Stato. La Rete si è costituita lo scorso anno lanciando un appello alla città e al Sindaco per la conversione ecologica. Con le nostre petizioni abbiamo gridato l’urgenza di ridurre le emissioni inquinanti nell’aria che respiriamo e abbiamo dato la disponibilità a co-progettare insieme al Comune azioni necessarie a quello scopo. Per questo abbiamo aderito alla manifestazione “Ci siamo rotti i polmoni” e invitiamo tutti i cittadini a partecipare, venerdì prossimo, alle 17.30, in Piazza Castello.

La nostra mobilitazione di queste ore, apprezzata dal Sindaco, si sarebbe manifestata forte e compatta anche mesi fa, quando la richiesta di Hera di ampliare la concessione di incenerimento è arrivata alla Conferenza dei Servizi, la cui approvazione, peraltro, è stata resa nota in via indiretta. Bruciare di più, guadagnare di più, comandare di più. È una logica da padroni del vapore: logica del massimo profitto, che non si fa carico delle conseguenze sulla vita e sulla salute di tutti. A Ferrara Hera spa interferisce con i meccanismi della vita sociale senza averne titolo: così, mentre la raccolta differenziata in città raggiunge buoni livelli (ma non arriva mai a quelli garantiti dal “porta a porta”), la multiutility  vuole bruciare dodicimila tonnellate di rifiuti in più. Ma di quale transizione ecologica stanno parlando tutti quanti?

Dopo la dichiarazione di opporsi ai desideri di Hera sull’inceneritore, il Comune può finalmente passare ai fatti: rompa il conflitto di interessi, interrompa il regime (ormai insostenibile di proroga) e sottragga alla società per azioni la gestione della raccolta dei residui urbani e aziendali, lasciando che essa si occupi solo del loro trattamento.  

Coraggio Sindaco Fabbri: è tempo per riportare a gestione pubblica la raccolta di rifiuti con il sistema del “porta a porta”, che riduce per definizione la quantità di “carburante” disponibile per gli inceneritori. Prendiamo esempio dalle esperienze migliori vicino a noi. A Forlì lo hanno fatto con successo, riducendo la produzione di rifiuti e gli importi in bolletta, e aumentando a dismisura il riciclo e il recupero: meccanismi semplici, chiari e sotto gli occhi di tutti i cittadini. In sostanza è questo il momento per cambiare rotta: occorre trasparenza, partecipazione vera, chiarezza di obiettivi. Non è più tempo di inceneritori.

 

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