Da: Prefettura Ferrara
Il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto stamane, a palazzo don Giulio d’Este, una Riunione Tecnica di Coordinamento nel corso della quale, oltre ad un bilancio dell’attività operativa condotta dalle Forze di Polizia nella prima parte della cd. “Fase 2” dell’emergenza da Covid-19, sono state poste le basi della pianificazione dei servizi nella fase successiva al cd. lockdown, in coerenza con le disposizioni contenute nel decreto-legge n. 33 del 16 maggio e del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 maggio, sia sotto il profilo dei controlli per il contenimento della pandemia, sia con riferimento alle attività ispettive sul rispetto dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Erano presenti alla riunione il Questore Cesare Capocasa, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia.
In apertura dei lavori, il Prefetto ha evidenziato il pericolo che il progressivo ritorno ad un quadro di relativa normalità possa favorire un troppo repentino e pericoloso abbassamento del livello di attenzione da parte di ognuno verso il rispetto delle misure di prevenzione.
“Con le ripartenze del1’8 maggio, che vanno nella direzione di una graduale “normalizzazione” – ha sottolineato il Prefetto – saranno immediatamente rimodulate in tutta la provincia le attività di controllo del territorio da parte di Forze di Polizia e Polizie Locali, mirando, anzitutto, a contenere irresponsabili situazioni di assembramento in luoghi pubblici ed aperti al pubblico, di cui, purtroppo, in questi ultimi giorni si sono registrati negativi esempi nel capoluogo, come pure in altri centri della provincia. E’ concreto e reale il rischio di un ritorno indietro, in relazione al monitoraggio quotidiano dell’andamento della situazione epidemiologica da parte dell’autorità sanitaria. Mi appello, quindi, a quel senso di profonda responsabilità che ha accompagnato sinora i nostri comportamenti, perché venga assolutamente evitata ogni forma di assembramento in luoghi pubblici e aperti al pubblico e siano diligentemente rispettate sempre le distanze di sicurezza interpersonale”.
Al contempo, la fine del periodo di lockdown può segnare anche la ricomparsa di forme di delittuosità comune e di criminalità diffusa, che in piena emergenza pandemica hanno subito una netta flessione. In questo senso, il Prefetto ha invitato i vertici territoriali delle Forze di Polizia ad intensificare mirati servizi di prevenzione e contrasto, disponendo l’immediata costituzione di un tavolo tecnico questorile, con il coinvolgimento anche dei Corpi di Polizia Locale, per una rimodulazione dei servizi di controllo del territorio. “Ho invitato il Questore – ha rimarcato il Prefetto Campanaro – a convocare a stretto giro un tavolo tecnico, che dovrà tener conto delle due diverse priorità operative, antiassembramento e contrasto alla criminalità diffusa, come indicate nell’ultima direttiva ai Prefetti del Ministro dell’Interno della serata di ieri. In questa direzione, questa mattina ho già indirizzato a Sindaci e vertici territoriali delle Forze di polizia una mia nota contenente prime linee d’indirizzo attuative”.
In chiusura di riunione, il Prefetto ha tracciato il bilancio consuntivo dell’attività di controllo nelle prime due settimane della cd. Fase 2: tra il 4 e il 17 maggio, sono state 10.135 le persone complessivamente controllate (6.486 da parte di Forze dell’Ordine e 3.649 da parte di Polizia Locale) e 105 le violazioni complessivamente accertate, pari all’1% del totale dei controlli. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 7.068 e per uno di essi è stata applicata la sanzione amministrativa pecuniaria, insieme con quella accessoria della chiusura temporanea, come previsto dall’art. 4 del decreto-legge n.19/2020.
L’ attività ispettiva sviluppata, nello stesso periodo, dalle squadre miste formate da personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, ha riguardato complessivamente 83 attività produttive operanti nei settori della grande distribuzione, del commercio all’ingrosso, del metalmeccanico, del chimico, dell’agricoltura e dell’edilizia, senza riscontrare, al momento, inosservanze ai protocolli di sicurezza sottoscritti fra Governo e parti sociali.
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