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“Fare osservazioni non è delegittimare. Discutiamo dell’impiego della Tassa di Soggiorno” – intervento di Ascom Ferrara

Articolo pubblicato il 13 Febbraio 2017, Scritto da ASCOM FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da ufficio stampa

In merito al dibattito sulle presenze turistiche nel 2016 a Ferrara, vorrei rispondere anche a nome dei nostri associati, delle due principali federazioni del turismo aderenti a Confcommercio (Fipe e Federalberghi) e delle aziende riunite nell’ospitalità extralberghiera di Ferrara.  Sì, è vero: in un contesto economico-sociale non esente da problematiche che faticano a trovare una compiuta soluzione, i dati sul turismo sono certamente una delle poche note positive.
Abbiamo sollevato una questione relativa alla presenza di alcune tipologie di turismo per fare un ragionamento sul mercato turistico del nostro territorio. Discutere di tale andamento per noi non significa celebrare acriticamente una conferenza stampa convocata su dati che l’Amministrazione non ha condiviso in precedenza con le categorie; vogliamo piuttosto confrontarci prima e considerare insieme quali azioni intraprendere, e discutere dell’efficacia e dei margini di miglioramento di mostre ed eventi in città. Questi confronti si preferisce evitarli: da quando è stata introdotta la tassa di soggiorno chiediamo una sede per valutare come vengano esattamente impiegate queste risorse, frutto del lavoro delle imprese, ma l’assessore al Turismo ha sempre eluso la questione. Il sindaco ha toccato il punto: capiamo che queste risorse siano state fondamentali per il buon esito della mostra dell’Orlando Furioso, ma riteniamo che la larga parte di questa somma (650mila euro a bilancio per il 2017) debba andare indirizzata al marketing turistico, anche e soprattutto attraverso Visit Ferrara, il consorzio turistico pubblico-privato che con tutte le organizzazioni economiche sosteniamo anche attraverso la Camera di Commercio. Se è vero che la presenza del turista mordi e fuggi in città ha aiutato le statistiche e qualche struttura ricettiva (e dobbiamo lavorare per intercettare pure questo mercato), altrettanto vero dai dati è il calo dei pernottamenti medi (anche malgrado la mostra), e la diminuzione delle presenze di alcuni mercati importanti (olandese, spagnolo, svizzero, francese). Sulla buona tendenza di crescita del mercato italiano è d’altra parte giusto investire, sfruttando la sua più diretta accessibilità.
L’Amministrazione “vive” come un affronto il fatto che Ascom muova osservazioni o critiche: non è volontà di delegittimare qualcuno ma semplicemente il nostro lavoro nelle materie che istituzionalmente ci competono (commercio, turismo e servizi). E continueremo a farlo.

Il Presidente Provinciale Ascom Confcommercio Ferrara
Giulio Felloni
 

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani