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Famiglie arcobaleno: autocertificazione per le scuole comunali

Articolo pubblicato il 12 Agosto 2016, Scritto da COMUNE DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Comune di Ferrara

Interpellanza dei consiglieri comunali Ilaria Baraldi (PD) e Leonardo Fiorentini (indipendente SI) sull’introduzione di un modulo autocertificativo per le famiglie arcobaleno con validità nelle scuole comunali

I consiglieri comunali Ilaria Baraldi (Partito Democratico) e Leonardo Fiorentini (indipendente Sinistra Italiana), hanno presentato una interpellanza rivolta all’Assessora Felletti rispetto ad uno dei problemi più volte sollevati dalle famiglie arcobaleno, ovvero la cogestione dei figli nel rapporto con le le istituzioni scolastiche. Infatti, al momento attuale il genitore sociale, in assenza di diverse previsioni normative, deve dotarsi di apposita delega da parte del genitore biologico per il ritiro dei figli a scuola (così come per qualsiasi attività, dall’accompagnamento alle gite alla partecipazione alle assemblee). Una questione, che purtroppo è rimasta aperta anche dopo l’approvazione della legge sulle Unioni Civili.
I due consiglieri nel documento protocollato ieri rilevano come “tale questione, per quanto concerne i nidi e le materne, è stata affrontata e risolta dal Comune di Bologna tramite un modulo di autocertificazione di famiglia omogenitoriale, nel quale entrambi i genitori, congiuntamente, a inizio anno, dichiarano di voler condividere le funzioni genitoriali rispetto ai figli minori”. Per questo chiedono all’Amministrazione comunale se sia intenzionata ad adottare questo semplice ed immediato sistema di autocertificazione, che potrà valere al momento solo per le scuola comunali, ma che rappresenta un passo in avanti rispetto alle istanze che sono venute sia dai percorsi partecipativi promossi dall’amministrazione che durante una delle audizioni organizzate dalla commissione Pari Opportunità del consiglio comunale.
È noto a tutti – commenta la consigliere Ilaria Baraldi (PD) – che il ddl Cirinnà contenesse la cd stepchild adoption, ossia l’adozione dei figli del coniuge, con la conseguente normativa atta a disciplinare i rapporti – nei diritti e nei doveri – tra minori e genitore sociale. La legge approvata in via definitiva dal nostro parlamento, pur costituendo un passo avanti rispetto al nulla precedente, avendo stralciato la stepchild adoption, lascia un vuoto che, almeno in piccola parte e per quanto di loro competenza, i Comuni devono cercare di colmare.
Per Leonardo Fiorentini (indipendente in Sinistra Italiana) “proprio dal locale dobbiamo ripartire. Il nostro Comune ha concluso, più di un anno fa, un percorso partecipativo (“Nuovi Diritti, Nuove Famiglie” ndr) cui deve ancora dare gran parte delle risposte, in particolare per quello che afferisce ai diritti delle famiglie non unite in matrimonio. Si è voluto con ostinazione aspettare la legge Cirinnà, che però visti i compromessi sempre più al ribasso, è ben lungi dal risolvere tutti i problemi. Chiediamo all’amministrazione di fare su questo finalmente un passo in avanti in modo che tutto sia pronto per l’inizio dell’anno scolastico.

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