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“Fai di te stesso un brand”, il nuovo libro del giornalista e blogger ferrarese Riccardo Scandellari scala le classifiche

da: Riccardo Scandellari

Se non sei sui social e sui blog non esisti. E se non esisti non sei affidabile e non dai garanzie, neppure sul lavoro. Ma devi essere onesto, coerente, sincero, altrimenti la tua ‘reputazione’ digitale si rivela un bluff. E’, in sintesi, quanto sostiene Riccardo Scandellari, blogger e consulente on line per l’immagine di aziende e personaggi dello spettacolo (titolare con Rudy Bandiera dell’agenzia di web marketing NetPropaganda, tra gli organizzatori dell’ormai consolidato evento nazionale #TA13, che ha visto vincitore dell’ultima edizione Fiorello), in Fai di te stesso un brand (Flaccovio Editore), che uscito nei giorni scorsi anche in libreria è al primo posto in tre diverse classifiche di Amazon ed è all’attenzione di riviste specialistiche dedicate al business. Oltre 200 pagine – presentate il fine settimana, con tanto di collegamento in diretta, a RadioNews 24, durante il programma Con il tempo che corre – per spiegare come usare blog, Facebook, Twitter. Come sviluppare pubbliche relazioni, come raggiungere la celebrità sul web, quindi opportunità e successi. Una guida per tutti, dalla modella all’architetto, perché alla vita ‘on line’ nessuno può più sottrarsi, quanto meno professionalmente, dove le competenze passano anche per la capacità di essere visibili. «Tanto più – spiega Scandellari – perché chi fa selezione del personale utilizza google e i social per mettere a confronto curriculum con profili e status, così da riscontrare eventuali incoerenze. Verifica in questo modo non solo la veridicità delle informazioni ricevute, ma anche l’identità pubblica dei candidati». Averne cognizione è fondamentale, senza per questo perdere la propria dimensione privata. «Basta utilizzare gli strumenti giusti e diffondere con serietà i propri contenuti». A patto di non dimenticare, mai, che siamo monitorabili. «Nessuno escluso».

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)