FABIO BERGAMINI (Lega):
«VM MOTORI IMPRESCINDIBILE PER IL TERRITORIO FERRARESE,
SUBITO UN TAVOLO DI LAVORO IN REGIONE»
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Ferrara, 07.09.2021
Il futuro dell’automotive e dello sviluppo di nuovi motori si interseca con quello di un intero territorio: il Ferrarese. Un territorio che ora guarda con apprensione al piano industriale del Gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra Fca e Psa, e che potrebbe arrivare secondo alcune indiscrezioni alla fine dell’anno.
«Troppo tardi», secondo il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini. Il quale ha inviato una lettera all’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Colla, per stimolare un chiarimento da parte del gruppo industriale. «I lavoratori ed i sindacati chiedono a gran voce l’apertura di un tavolo di lavoro in viale Aldo Moro – dice Fabio Bergamini – che possa servire per aprire un canale con il Gruppo Stellantis e ricevere le rassicurazioni che 900 famiglie di lavoratori invocano da tempo.
La decisione della Regione, che ha anticipato quella europea, di una decisa spinta verso le auto elettriche e contro i motori a combustione, a partire dal 2035 – prosegue Bergamini – porta con sé dirette conseguenze sulle scelte industriali delle case automobilistiche.
A Cento si sviluppano da anni motori diesel per il mercato americano, dove pure si andrà verso l’elettrico, chiediamo quindi quali saranno le scelte aziendali di Stellantis a Cento, nel merito dello sviluppo di nuovi propulsori, sul mantenimento delle attuali linee produttive e su quello dei livelli occupazionali». A favore dello stabilimento di via Ferrarese si è espresso nelle scorse settimane anche il ministro leghista, Giancarlo Giorgetti, che ha parlato di un canale aperto anche dal Governo nei confronti di Stellantis.
«Giusto che anche la Regione faccia la sua parte. Alla Vm – conclude Bergamini – sono presenti professionalità di alto profilo e vorremmo rassicurazioni sul futuro dello stabilimento. Soprattutto, dopo le infauste previsioni sullo stabilimento Stellantis di Melfi, dove si parla di ridimensionamento dell’impianto e di esuberi di personale».
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