Skip to main content

Fabio Bergamini: «in un momento di crisi, giusto dare priorità ai cittadini italiani che hanno contribuito a creare il sistema di welfare»

Articolo pubblicato il 2 Maggio 2020, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa Lega

«Le decisioni che condannano il Comune di Ferrara sulle modalità di erogazione dei buoni pasto sono senza precedenti e, a mio modo di vedere, assolutamente ingiuste. In un momento di difficoltà è doveroso per un amministratore contingentare le risorse esistenti, in questo caso i buoni spesa, senza privilegiare persone che si trovano illegalmente sul territorio nazionale o chi è già beneficiario di una rete di protezione, come quella di accoglienza per i migranti». Il consigliere regionale leghista Fabio Bergamini tende una mano al sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, cui il Tribunale della città ha espresso parere negativo – accogliendo il ricorso presentato da Asgi (Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione) e dai sindacati – in merito alla delibera comunale con cui si erano fissati i criteri per ottenere i buoni spesa per le persone in difficoltà, distribuiti per fare fronte alle prime esigenze nell’emergenza sanitaria in atto. Secondo il Tribunale, il requisito del permesso di soggiorno per gli stranieri extra Ue, stabilendo di fatto priorità a favore dei cittadini italiani, rappresenta “una condotta discriminatoria”. «Credo, onestamente, che aiutare i cittadini italiani e in regola in una fase emergenziale come quella attuale non sia un reato – sbotta Bergamini – ed è la filosofia dell’ordinanza del Governo per i buoni spesa che indica di dare sostegno prioritario alle persone colpite economicamente dall’emergenza sanitaria. Non, quindi, a cittadini stranieri come i richiedenti asilo, che hanno un quotidiano percorso di sostegno non invalidato dal virus.

Fa sorridere poi tutto il rumore fatto dalla sinistra locale, quando i criteri scelti per il reddito di cittadinanza del Governo PD-5Stelle sono assai più stringenti (essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari con permesso di soggiorno) di quelli individuati dalla Giunta Fabbri.

Dunque, Alan Fabbri ha agito correttamente».

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani