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Fabio Bergamini: «Ci auguriamo che venga portato avanti con impegno il progetto della fusione delle due aziende, cosi’ come la valorizzazione della case della salute»

Da: Ufficio stampa Fabio Bergmini

«Auguro buon lavoro alla nuova direttrice generale dell’Ausl, Monica Calamai, ed alla commissaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria, Paola Bardasi. Al tempo stesso, è doveroso un ringraziamento per il grande impegno profuso dal direttore uscente, Claudio Vagnini, e dal dottor Tiziano Carradori, con i quali abbiamo lavorato in questi anni con uno spirito di confronto sempre positivo e propositivo». Il consigliere regionale leghista, Fabio Bergamini, ha voluto dare il suo personale “benvenuto” ai due nuovi timonieri delle aziende sanitarie, salutando i professionisti che passano ad altro incarico. Consapevole che dalle scelte di Calamai, in particolare, dipenderà l’atteso processo di fusione spinto dai sindaci della provincia ferrarese. «Crediamo che la posizione espressa dal sindaco Alan Fabbri, anche il Conferenza territoriale sociosanitaria, vada perseguita con decisione – spiega Fabio Bergamini – perché la sanità territoriale deve poter essere coordinata da un’unica cabina di regìa, come l’emergenza Covid-19 ha messo in evidenza, senza dimenticare i risparmi di spesa che deriveranno dall’attesa fusione dell’Azienda Usl con l’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara». L’auspicio di Bergamini è, inoltre, quello di un potenziamento della rete ospedaliera territoriale: «Il polo di Cona dovrà essere valorizzato come punto di eccellenza, ma la rete degli altri ospedali e Case della Salute del territorio costituisce un punto di forza, per sostenere una medicina di prossimità e la stessa rete delle cure primarie. Il lavoro impostato in questi anni – conclude Bergamini – deve poter proseguire attraverso un sentiero che ha visto le istituzioni collaborare per la salute dei cittadini».

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)