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Da Lega Nord

«Il riordino istituzionale pasticciato votato dalla sinistra in Regione ha svuotato le Province, assegnando ai Comuni e alle Unioni una serie infinita di funzioni. Gli enti locali, però, anche per effetto delle sconsiderate politiche del Governo sono senza risorse e questo si traduce in una minore capacità di controllo del territorio, soprattutto contro i reati ambientali». E’ questo l’allarme lanciato dal capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, che solleva il problema a due anni di distanza dall’approvazione del disegno di riordino istituzionale. Un processo di cambiamento che avrebbe dovuto anticipare gli effetti della riforma costituzionale targata Renzi e Boschi. In particolare, sull’ambiente, «la legge di riordino – evidenzia Alan Fabbri in un’interrogazione depositata in Assemblea legislativa – stabilisce che la nuova ´“Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia” eserciterà, per conto della Regione, le funzioni di concessione, autorizzazione, analisi, vigilanza e controllo già esercitate dalle Province. Tra le materie in ballo, ci sono l’autorizzazione unica ambientale, il ripascimento costiero; alcune delle funzioni già conferite alle Province a proposito del servizio volontario di vigilanza ecologica; la gestione del demanio della navigazione interna e il rilascio delle concessioni». Esistono problemi, poi, di cui già i cittadini si sono accorti, toccando con mano il pasticcio burocratico esistente. «Per potere raccogliere i funghi – spiega Fabbri – la nostra Regione ha stabilito che occorre acquistare un tesserino (da quella giornaliera a quella semestrale) utilizzabile solo nel territorio indicato. Gli enti competenti al suo rilascio possono essere, a seconda delle situazioni, Unioni Montane o dei Comuni; oppure singoli comuni di pianura, senza contare gli enti per la gestione per i parchi e la biodiversità». Il problema più immediato, dice Fabbri, è quello legato ai controlli per le continue violazioni: «Nel Ferrarese si registrano numerosi abusi ambientali, mentre anche Arpae non possiede un organo di polizia proprio, per sanzionare reati sull’abbandono dei rifiuti. Inoltre, mancano le guardie necessarie e, forse, anche un coordinamento regionale con la Polizia provinciale ferrarese. In tutto questo, per la raccolta dei funghi (o dei tartufi), la Regione ha delegato varie funzioni ai comuni, che però non sono in possesso delle risorse necessarie per svolgere i controlli, ed anche per il rilascio degli stessi tesserini. Vorremmo capire dalla giunta Bonaccini – conclude Fabbri – qual è la situazione sul territorio emiliano-romagnolo e quali misure si intendono adottare, per fornire di mezzi e risorse gli enti deputati ai controlli in materia ambientale: dall’abbandono dei rifiuti, alla raccolta di funghi e tartufi, che necessita di attenti controlli e capacità sanzionatorie».

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