Skip to main content

Fabbri (ln): “Migranti, il pd si sveglia anche a ferrara, ma e’ fuori tempo massimo. Sin qui una politica fallimentare che ha giovato solo alle cooperative”

Articolo pubblicato il 30 Giugno 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: < 1 minuto


“Sono lieto che la sveglia sia arrivata anche in casa Pd, ma mi pare decisamente fuori tempo massimo”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, riflette sull’ormai ingestibile situazione dell’ ‘accoglienza’, alla luce delle dichiarazioni dell’assessore alla sanità di Ferrara, Chiara Sapigni. “I dem locali si accodano al grido di allarme di Gentiloni, a cui l’Europa ha sostanzialmente sbattuto la porta in faccia, facendo capire che l’Italia è ormai lasciata al suo destino. Faccio tra l’altro presente – prosegue il consigliere – che è stato proprio quel Macron a cui Renzi e soci si sono ridicolmente aggrappati per ridare slancio a una proposta politica sempre più fallimentare, a mettere nero su bianco il ‘no’ ai migranti economici, separandoli dalla questione profughi. Una distinzione che la Lega ribadisce da sempre”.
E che ora forse sarà più chiara anche nel Pd ferrarese. “La città ha problemi ben noti a livello economico e sociale, rappresentati dal dato sulla disoccupazione, nettamente più alto di quello regionale, eppure si è data sin qui la priorità alla sistemazione di profughi e soprattutto di sedicenti tali. Col risultato – ribadisce Fabbri – di creare un business che ha soltanto ingrassato le cosiddette cooperative sociali, spesso a discapito delle stesse persone alloggiate. Non sappiamo se questa sveglia tardiva del Pd produrrà qualche risultato, di certo i pessimi risultati di una politica connivente e lassista sul tema dell’ ‘accoglienza’ sono sotto gli occhi di tutti”.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani