Fabbri (LN): «La Regione spieghi quali rapporti ha intrattenuto in questi anni con la Coop Acli Coccinelle»
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Da Gruppo Assembleare Lega Nord Emilia e Romagna
Progetti regionali finanziati, indagini della magistratura in corso per diversi aspetti “non chiari” nella gestione della Cooperativa sociale Acli Coccinelle. Ci sono abbastanza punti interrogativi, secondo il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, per cercare di ricostruire il puzzle che sta creando più di qualche scompiglio nel mondo del “sociale” ferrarese. Alan Fabbri ha scelto la via di un’interrogazione regionale per capire quali rapporti siano intercorsi tra gli uffici di viale Aldo Moro e la cooperativa. Liquidata e poi affiliatasi ad un altro soggetto, Ladybug, dopo anni in cui si è alternata alla sua guida Paola Coluzzi, il cui socio fondatore è il marito Aldo Modonesi. «Dagli atti risulterebbero alcuni progetti finanziati dalla Regione alla Cooperativa Coccinelle, fino al 2015, dopo che dalla stampa abbiamo appreso di fatti molto strani: persone nominate a loro insaputa nel Cda della società, educatrici che pare acquistassero con fondi propri alimenti e prodotti di consumo destinati ai bambini loro affidati; fino agli estremi che hanno portato la Regione a cancellare Coccinelle dal registro delle cooperative sociali, salvo poi annullarne la cancellazione con successiva determina». Insomma, quanto succede nel Terzo settore ferrarese continua a scuotere la politica, dopo le polemiche scaturite in passato a proposito di altre cooperative sociali, impegnate anche nella gestione dei migranti. «Ci chiediamo l’opportunità di affidare finanziamenti pubblici ad un soggetto che pare avere avuto un rapporto economico politico con la Regione difficile, come dimostra la definizione di un “piano di rateizzazione, così come richiesto dalla stessa società cooperativa Coccinelle, a fronte delle sue “sopravvenute difficoltà gestionali”. Mentre, anche a livello comunale ferrarese, ci sono state richieste di chiarimenti sulla assegnazione di bandi e servizi per l’infanzia». Quello che Fabbri chiede alla Regione è, in particolare, «trasparenza». Dal momento che la Regione ha continuato a finanziare progetti come quelli legati alle attività dell’ippodromo e alla gestione dei servizi scolastici, anche dopo che si erano registrate delle difficoltà di gestione nei rapporti economici con la cooperativa sociale in questione.
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