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Fabbri (ln): “Ferrara, zona gad. E’ ufficialmente nato il business del degrado. L’amministrazione non investe sulla sicurezza ma sugli incarichi ai soliti noti”

Da Lega Nord

Il consigliere commenta gli eventi che verranno organizzati dall’Arci

“Qui si va di business in business, per la gioia dei soliti noti e i giganteschi interrogativi, per usare un eufemismo, di tutti gli altri”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, commenta le iniziative di riqualificazione del quartiere Gad di Ferrara attraverso manifestazioni culturali e ricreative. “Ben vengano – chiosa il consigliere – ma è impossibile non notare a chi è stata affidata l’organizzazione: due circoli Arci, dunque espressioni del Pd e delle sue derivazioni: casualmente, l’incarico e i relativi finanziamenti arrivano laddove tutti si aspettano che arrivino”. Oltre alla decisione ‘di sistema’ presa dall’Amministrazione estense, Fabbri evidenzia come si rischi di istituzionalizzare “il business del degrado. Dapprima la zona Gad vede incrementarsi le situazioni critiche a livello di ordine pubblico per la crescente presenza di sedicenti profughi, quindi per combattere questa situazione vengono spesi soldi pubblici con iniziative di matrice politica”. Come dimostra anche la solerzia con cui il vicesindaco di Ferrara, Massimo Maisto, parla di necessità ‘di contrastare il degrado’ nel quartiere. “Peccato – conclude Fabbri – che questa Amministrazione finora abbia fatto davvero poco per combatterlo veramente, il degrado. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: anzichè investire seriamente sulla sicurezza, vengono fatti investimenti sulle iniziative culturali per ovviare alla mancanza di sicurezza. Un controsenso che non risolverà il vero problema del quartiere”.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)