Fabbri (Lega Nord): “Copparo, il Cas di Coccanile deve chiudere. Stop ad accoglienza che diventa serbatoio per la criminalità”
Tempo di lettura: < 1 minuto
Da Lega Nord Emilia Romagna
“Quel centro deve chiudere, prima che la situazione degeneri”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, non usa mezzi termini, intervenendo su un nuovo caso di spaccio di droga da parte di richiedenti asilo ospitati in una struttura di accoglienza gestita dalla cooperativa Camelot. In questo caso siamo a Copparo e parliamo del Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di Coccanile: “I fatti ci suggeriscono che in zona opera una vera e propria organizzazione criminale – spiega Fabbri – col reclutamento a fini illeciti di richiedenti asilo. Occorre spezzare il prima possibile questo circolo vizioso per cui il business dell’accoglienza diventa anche un serbatoio di manovalanza per le gang criminali. L’impatto sulla sicurezza dei territori – sottolinea il consigliere – , reale e percepita, è devastante: noi non vogliamo nuove zone off limits per i cittadini”. Il capogruppo del Carroccio, che a riguardo ha depositato un’interrogazione alla Giunta regionale, ribadisce anche la necessità di un giro di vite sulla gestione dei centri di accoglienza. “Non basta che i responsabili dei reati vengano immediatamente espulsi. Per rompere il circolo vizioso occorre anche intensificare i controlli all’interno delle strutture che ospitano i richiedenti asilo. Camelot, insieme ad altre cooperative, è protagonista del ricco, ricchissimo, business dell’accoglienza: deve almeno garantire che da questi centri non escano degli spacciatori. Se non è in grado, intervengano le istituzioni. Partendo dalla chiusura di Coccanile”.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani