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Da: XRFerrara

Sabato 12 Dicembre alle ore 15.00 Extinction Rebellion (XR) Ferrara ha organizzato un’azione a carattere performativo sul Listone di Piazza Trento Trieste, per richiamare l’attenzione sull’urgenza di un cambio di paradigma, a partire da una nuova concezione di mobilità.
L’evento, comunicato e autorizzato dalle autorità, si è svolto nel rispetto del distanziamento sociale e le norme vigenti in materia di contrasto e prevenzione del contagio da Covid-19.

Nella prima parte della performance, i ribelli di XR Ferrara si sono radunati in forma statica in un cerchio di biciclette capovolte e impossibilitate all’uso, a simboleggiare l’immobilità e l’incatenamento a uno stile di vita tossico che porta elementi negativi alle nostre vite, esposte su cartelli che ciascun ribelle mostrava (“Niente è cambiato dopo la lezione del Covid”, “Lo so, abito nell’area più inquinata d’Europa..e allora?”, “Emergenza climatica e sociale”, ecc.). Gradualmente, ogni persona si è liberata dei legami con gli elementi negativi, e si è mossa lungo un percorso in cui le biciclette, raddrizzate e riportate in vita, ci portano simbolicamente verso la sostenibilità e la positività. Al culmine dell’azione, le persone collocate a forma di freccia, recanti cartelli con elementi positivi (“Ascoltare la cittadinanza”, “L’espansione della ZTL ha cambiato qualche mia vecchia abitudine, a volte è difficile cambiare ma sono felice di fare passi avanti”, ecc.), hanno scandito tramite un megafono umano un testo che richiama l’assurdità del sistema in cui viviamo e l’urgenza di rivoluzionare il modo di pensare e vivere.
Al termine della performance, le biciclette e i cartelli sul Listone hanno costituito un’installazione, e diverse persone si sono fermate incuriosite. I promotori dell’azione sono infatti rimasti a disposizione per fornire informazioni sugli scopi dell’azione e sui messaggi che si intendeva veicolare.

La “prima ondata” di questa pandemia globale ha mostrato la fragilità delle nostre società1, radicate in stili di viti insostenibili che esasperano le disuguaglianze sociali e peggiorano la qualità della vita di tutti e tutte. Tuttavia, la lezione non è servita, e le cose sono tornate come erano prima: investendo su fonti fossili per uscire dalla recessione causata dal Covid-19, i “piani di ripresa” delle nazioni più potenti stanno dando forza a quegli stessi elementi che rendono fragili le nostre società2, mentre la dipendenza da un modello di economia e di rapporti sociali insostenibili si sta rafforzando. Mettere in discussione il business as usual (a Ferrara diremmo “il solito andazzo”) è un atto che richiede coraggio ma che è sempre più urgente, e dire la verità è un dovere di ogni cittadino o cittadina.

E a Ferrara, in che direzione vogliamo pedalare?
A tutta gamba verso una nuova visione di mondo, che si basi sulla cura, il mutualismo, l’attenzione, verso una nuova concezione di mobilità?
O togliamo le mani dai freni su un ripido pendio, riprendendo una discesa senza controllo?
Stiamo perdendo il conto delle occasioni perse dalla nostra città e dalla nostra nazione per ripensare i nostri modi di vivere, e in particolare di spostarsi; sussidi ripresi per un soffio, disagi per la mobilità ciclabile, piani proposti dalla società civile cui non si dà uno sguardo, inattenzione agli utenti più deboli del sistema dei trasporti: ci “muoviamo” ma stiamo fermi sui nostri schemi mentali, è una IMMOBILITÀ INSOSTENIBILE.

È ora di ripartire dall’ascolto dei bisogni di tutte le componenti della società e dalla cura verso i fragili ecosistemi che sostengono la Vita sul nostro Pianeta.
Muoviamoci e pensiamo in maniera diversa.
Per Ferrara,
Per la Vita.

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