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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

15,4 MILIARDI IL FATTURATO DEL CRIMINE ALIMENTARE DEL FALSO CIBO

Il crimine alimentare fattura 15,4 miliardi e investe ambiti complessi e articolati nelle attività di produzione e distribuzione dei cibi con un impatto rilevante sull’economia, sull’ambiente e sulla salute. È quanto emerso al convegno “Essere italiani o sembrare italiani: italian sounding e tutela del made in Italy”, che si è svolto ad Expo nel padiglione Coldiretti e al quale hanno partecipato Mauro Tonello, presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare, nonché presidente della Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare, Marcello Fracanzani docente di Diritto Amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Udine, Pierluigi Di Stefano, giudice di Cassazione. Il dibattito, moderato da Alessandro Ghetti, responsabile ufficio legislativo di Coldiretti Emilia Romagna, ha messo in evidenza che “il settore agroalimentare richiede un sistema di tutele specifico, non limitato ai casi di contraffazione dei marchi o dei segni esteriori che individuano e distinguono il prodotto sul mercato, ma esteso al valore in sé dell’alimento, con il fine di tutelare non solo la lealtà degli scambi commerciali quanto, piuttosto, la libertà di scelta del consumatore”.
“L’Italia – è stato detto al convegno – deve tutelare i primati internazionali conquistati nella qualità alimentare, dal maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario con 273 prodotti Dop/Igp, di cui 41 nella sola Emilia Romagna, ma anche il primato nella sicurezza alimentare mondiale con la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma pari allo 0,2%, quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%)”. In questo settore – ricorda Coldiretti – l’Italia ha il dovere di svolgere il ruolo di battistrada in Europa per colpire in modo esemplare gli scandali che si ripetono nel tempo, dai polli alla diossina alla carne di cavallo spacciata come manzo, che possano far crollare la fiducia del pubblico dei consumatori e bloccare il regolare funzionamento del commercio.
Caselli al convegno Coldiretti ha annunciato che la Commissione per la riforma dei reati agroalimentari presenterà proprio ad Expo, il 10 ottobre prossimo, alla presenza del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, una articolata proposta di riforma dei reati nel settore agroalimentare. “Una importante novità – ha detto Caselli – è che si vorrebbe inserire la nuova normativa nel codice penale, un nuovo titolo contro le irregolarità nell’agroalimentare contro la salute e la sicurezza dei cittadini”.
Al convegno – afferma Coldiretti – è stata sottolineata la volontà di procedere ad un aggiornamento delle norme attuali, risalenti agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone.

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