Expo: dall’inizio della crisi in Emilia-Romagna aperti quasi 4.000 nuovi ristoranti
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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna
Premiati i ristoranti km zero dell’appennino tosco emiliano. Coldiretti: “Concorso menu a chilometri zero meglio di masterchef”
Dall’inizio della crisi economica in Emilia Romagna hanno aperto i battenti 3.856 nuove attività di ristorazione. Lo ha reso noto Coldiretti Emilia Romagna ad Expo, in occasione della premiazione della rassegna “Appennino Gastronomico – menù a Km zero” promossa dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano in collaborazione con Coldiretti Parma e Alma, la Scuola internazionale di Cucina Italiana di Colorno.
Secondo le elaborazioni di Coldiretti Regionale su dati Unioncamere, il numero delle attività di ristorazione in Emilia Romagna è passato dai 27.253 del 2008 ai 31.109 alla fine del 2014. Un balzo in avanti – commenta Coldiretti Emilia Romagna – che ha favorito l’occupazione, portando gli addetti dai 93 mila dell’inizio crisi ai 105 mila attuali, con un 13% delle imprese guidate da giovani (meno di 35 anni).
Secondo stime Coldiretti Emilia Romagna, due ristoranti su tre utilizzano nei loro menù prevalentemente prodotti locali, ritenendoli un valore aggiunto per il loro locale. Si tratta – commenta l’organizzazione – di una tendenza in aumento, soprattutto nelle zone interne dove il cibo costituisce uno delle attrattive principali insieme alla ricchezze ambientali e artistiche.
L’enogastronomia insieme con la cultura secondo una ricerca della società specializzata in indagini sul turismo Jfc – informa Coldiretti Emilia Romagna – la principale motivazione per venire in Italia, ma anche per gli italiani i piatti tradizionali legati al territorio sono una forte attrattiva per girare l’Italia.
“L’attività di ristorazione che sa valorizzare i prodotti agricoli locali – ha detto il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – diventa un alleato importante per l’agricoltura e per tutto il territorio nel contribuire a mantenere un patrimonio inestimabile di prodotti agricoli ed enogastronomici, ma anche per salvaguardare un patrimonio culturale e ambientale che senza la presenza dell’uomo rischia di sparire.
Per questo il concorso dei menù a chilometri zero è una occasione per consolidare una alleanza in grado di salvaguardare un pezzo di storia e di cultura del nostro Paese e, in termini di divulgazione della cultura gastronomica, vale molto più di programmi televisivi come Masterchef che nei vari continenti dagli Stati Uniti all’Australia predicano qualità, fanno riferimento a ricette italiane, ma poi si abbassano ad usare formaggi tarocchi come il parmesan, invece del vero Parmigiano Reggiano”.
La rassegna di quest’anno – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – ha visto la vittoria di un ristorante accreditato alla rete Campagna Amica, il ristorante “Da Claudia”‘ di Corniglio (Parma), seguita dal ristorante “La Nuova Jera” di Bagnone (Massa Carrara) e dal “Rifugio della Pietra” di Castelnuovo ne’ Monti (Reggio Emilia).
“Il concorso – ha detto Maria Adelia Zana, responsabile di Campagna Amica dell’Emilia Romagna – è stata l’occasione per far emergere sinergie imprenditoriali tra produttori agricoli e ristoratori che sono già radicate sul territorio.
L’incontro tra prodotti della tradizione locale e l’arte della cucina in queste zone ha radici secolari che oggi vengono riscoperte e che portano alla massima soddisfazione delle richieste dei consumatori che hanno modo così di riconoscere l’alleanza tra produzione, enogastronomia e valori culturali territoriali che costituiscono il valore aggiunto del made in Italy”.
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