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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Le piante officinali coltivate in calanchi, l’allevamento d’asini più grande d’Europa, le terme che utilizzano i vinaccioli del lambrusco

Sono maschere di bellezza, creme rigeneranti, lozioni toniche che hanno un minimo comun denominatore: vengono ottenuti prevalentemente da prodotti che l’agricoltura tradizionale non riesce più a utilizzare. Li ha portati ad Expo Coldiretti Emilia Romagna e sono prodotti ottenuti da aziende apparentemente lontane tra loro, ma che hanno saputo creare innovazione a partire dall’agricoltura.
Si va dall’azienda – spiega Coldiretti – che sull’Appennino romagnolo ha recuperato un territorio marginale e depresso per coltivare piante officinali, alla società termale di Modena che ricava le sue creme dai vinaccioli di scarto della vinificazione del lambrusco, fino al più grande allevamento d’Europa di asini, che, partito per passione con pochi animali, ha raccolto in tutta Italia le varie razze di questa specie che ha rischiato l’estinzione per produrre, tra le altre cose, cosmetici da latte d’asina, sulla scia di quello che al tempo dei romani facevano Cleopatra e Poppea.
Biodiversità e salvaguardia del territorio – spiega Coldiretti Emilia Romagna – sono le “mission” dell’azienda agricola Remedia, che nella zona di Quarto di Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena, ha recuperato circa 10 ettari di terreni marginali, impossibili da coltivare con l’agricoltura tradizionale, dove coltiva oltre 150 specie di erbe aromatiche e officinali che trasforma in più di mille preparati per prodotti erboristici e cosmesi vegetale direttamente nel proprio laboratorio.
Remedia offre lavoro a più di 30 persone, portando avanti al contempo un’attività di ricerca all’avanguardia che consente di “sfornare” prodotti sempre più innovativi. Il rispetto della natura, parte integrante della missione dell’azienda, inizia dalla coltivazione che non solo è biologica ma anche bioenergetica, cioè supportata – evidenzia Coldiretti Emilia Romagna, – da un metodo sviluppato in seno all’azienda stessa per migliorare ulteriormente la fertilità dei terreni e la salute delle piante.
A Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, l’allevamento “Montebaducco” è diventato in pochi anni l’allevamento più grande d’Europa, con 800 animali di una specie che – sottolinea Coldiretti Regionale – stava per sparire dopo che è finita la sua funzione di animale da soma.
Iniziato per passione dal padre Giuseppe Borghi, l’allevamento è stato trasformato in attività imprenditoriale dal figlio Davide, che utilizza le qualità del latte per produrre latte per neonati e cosmetici. Già ai tempi dell’antica Roma, il latte d’asina è stato utilizzato dall’uomo contro le malattie e l’invecchiamento della pelle ed è molto ricercato nell’industria cosmetica perché contiene vitamina C, che svolge una funzione antiossidante, e vitamina E, nota per essere una sostanza che rallenta l’invecchiamento cutaneo.
In joint venture con un laboratorio cosmetico, certificato biologico il latte viene trasformati in prodotti cosmetici eco-biologici.
Non sono un’azienda agricola le Terme di Salvarola, in provincia di Modena, ma dall’agricoltura del territorio circostante – afferma Coldiretti Emilia Romagna – ha attinto a piene mani per creare i cosmetici della proprio linea di bellezza.
Dai vinaccioli del Lambrusco, vino modenese per antonomasia, vengono ricavate creme anti-age, maschere energizzanti e lozioni toniche grazie alla proprietà antiossidanti dell’uva. Non lontano da Salvarola vengono prodotte le ciliegie Igp di Vignola ed è forse anche questo – commenta Coldiretti che ha ispirato la decisione di ricavare anche dalle ciliegie creme idratanti e ammorbidenti.

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