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Da: Fabula Project
Ponendosi in dialogo con le due mostre personali tenutesi lo scorso inverno a Milano presso La Fondazione Marconi e la Galleria Antonio Battaglia e dopo la mostra CORRISPONDENZE | PENSIERO, SPAZIO E GESTO curata da Massimo Marchetti e Virginia Malucelli, inserita all’interno dell’iniziativa “Cardini”, FabulaProject porta a Ferrara un grande protagonista della ricerca artistica dagli anni Settanta ad oggi: Aldo Spoldi. La mostra dal titolo CARTE SPARSE a cura di Andrea B. Del Guercio e Annamaria Restieri propone, attraverso la molteplice produzione di lavori serigrafici, la colorata visione dei mondi favolistici che hanno connotato tutto l’operare di questo poliedrico artista. Si tratta di alcune serigrafie realizzate da Aldo Spoldi per Costa Crociere durante la sua docenza presso l’Accademia di Belle Arti Brera e rientranti in un progetto didattico intrapreso nel 1996 con i suoi studenti. Esse raccontano, in una sequenza frammentaria di immagini naïf di stampo teatrale, momenti di vita e di realizzazione creativa dell’artista virtuale Cristina Show e delle sue avventure in giro per il mondo (Olanda, Chateau d’If, Stonehenge, Magna Grecia), in seguito alla fuga d’amore con il camionista Alessio Tavoletta. Una serie di peripezie, fantasticamente illustrate e che coinvolgono altri personaggi, sempre frutto dell’ instancabile inventiva dell’artista, quali il fotografo Met Levi, il filosofo Andrea Bortolon ed il critico Angelo Spettacoli. Artefice di un fare creativo costantemente in dialogo con i cambiamenti dell’arte e della società, Spoldi riesce ad accostare ed a fondere, in una dinamicità creativa, episodi di vita e situazioni dell’arte. Il personaggio di Cristina Show, appare attentamente delineato sia nell’aspetto fisico che nel suo linguaggio formale, ed è emblematico di una compenetrazione tra il vissuto dell’artista e le sue ideazioni.
“Ironia, stupore e vivacità coloristica sono elementi costanti di tutta la produzione immaginativa di Aldo Spoldi e che si delineano -, dichiara Annamaria Restieri – come una riflessione sulla realtà e sulla memoria storica, ridimensionata e reinterpretata secondo un’intenzione fondamentalmente giocosa. È proprio nella storia della cultura del mondo che l’ironia attraversa diversi mondi come la filosofia, la poesia, la letteratura, il teatro, il cinema e la musica, esprimendo un modo di vedere le svariate situazioni in cui ci imbattiamo, in modo differente rispetto a quello in cui esse appaiono”.
“La dilatazione nello spazio di un racconto condotto per immagini segue – sottolinea Andrea Del Guercio -, il principio di scorrimento storico di quei cicli pittorici e scultorei antichi che hanno contrassegnato le più distanti culture; da essi Spoldi trae e coniuga attori e paesaggi diversi, testimoni attivi di una frequentazione riflessiva nel e del presente”.
La scelta della tecnica serigrafica non è dunque casuale, ma diventa valore fondamentale per lo svolgersi narrativo delle vicende che legano i protagonisti: una sorta di fabula ed intreccio letterario, che si sussegue in una trama dinamica tra tempo, storia e luogo.
Aldo Spoldi, che è stato collega di lavoro di Giorgio Cattani durante la sua docenza presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e già artista apprezzato da Franco Farina, ha voluto onorare un’amicizia ed una città da lui particolarmente amata, con queste opere intense e leggere che ne sottolineano il suo fare tra favola e realtà.
“Lo spazio espositivo di FabulaProject – dichiara Giorgio Cattani – si rifà alla filosofia ‘liquida’ di Zygmunt Bauman, privilegiando qualità espressive storiche ed attuali senza dichiararne un filo conduttore rigido, ma via via proponendo un finissimo percorso di ricerca e di riflessione. Non è un caso che su quei principi, FabulaProject ha aperto un secondo spazio estremamente inedito in terra egiziana, proponendosi come prima galleria italiana in quel territorio che ha visto Abu Dhabi ed il Qatar attenti costruttori del nuovo collezionismo internazionale contemporaneo”.

Aldo Spoldi (Crema, 1950).  Si forma presso il Liceo Artistico Beato Angelico e l’Accademia di Belle Arti di Brera, durante il quale inizia l’attività artistica dando vita a performance in vari luoghi pubblici, esperienze svolte nel caldo clima delle contestazioni giovanili. Negli anni Settanta, con l’avvento del Postmoderno, si dedica ad una pratica pittorica di stampo teatrale e realizza il volume Teatro di Oklahoma, all’interno del quale vengono riportati scritti dei suoi compagni e docenti, e progetta i primi personaggi fiction, presenti nei suoi lavori successivi. Tre anni dopo realizza, insieme al designer Elio Fiorucci e al fotografo Giorgio Colombo, una serie di fotografie, che hanno come oggetto il corpo umano abbigliato alla moda, e le espone sotto il titolo Teatro di Oklahoma: Whisky Quiz presso la Galleria Diagramma di Luciano Inga-Pin a Milano. Al 1978 risale la sua prima personale come pittore nella medesima galleria ed in seguito nello Studio d’Arte Cannaviello di Roma. Nel 1980 inizia una collaborazione con i Nuovi Nuovi ed è invitato da Renato Barilli, Roberto Daolio e Francesca Alinovi alla mostra Dieci anni dopo: i Nuovi-Nuovi organizzata presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Bologna. Nello stesso anno è invitato da Flavio Caroli ad intervenire nella collettiva “Nuova immagine” al Palazzo della Triennale di Milano, che segna l’atto di nascita del movimento del Magico Primario, corrente propone l’abbandono dell’avanguardia in favore di un ritorno alle esperienze figurative del ventesimo secolo. In contemporanea vince il Premio Bolaffi e partecipa ad importanti manifestazioni internazionali, quali la Biennale di Parigi nel 1981 e la Biennale di Venezia nel 1982. Nel 1983 tiene la prima personale newyorkese alla Holly Solomon Gallery. Nel corso degli anni Ottanta è impegnato nella scrittura di alcune opere teatrali, delle quali ne compone anche le musiche e ne realizza le scenografie. Nel 1987 mette in scena Enrico il Verde e successivamente Capitan Fracassa. Nel 1988 costituisce la Società Artistica Oklahoma, registrata due anni dopo come Oklahoma S.r.l. e nel 1993 come B:D.O. Ltd. Dal 1996 avvia il progetto didattico Cristina Show, che realizza presso l’Accademia di Brera con i suoi studenti, e dà vita a un gruppo di artisti virtuali nonché a una serie di mostre e libri legati ad essi: Lezioni di educazione estetica. Manuale per divenire artisti, Milano, Skira, 2000; Cristina Show. Frammenti di vita, Milano, Skira, 2001; Lezioni di filosofia morale. L’arte di diventare diavoli, Milano, Skira, 2003. Nel 2007, anno della grande crisi finanziaria e della ricerca della concretezza progetta, in connessione a Cristina Show e ai suoi personaggi, l’Accademia dello Scivolo. Tra le sue recenti mostre si ricordano le due personali presso la Fondazione Marconi di Marconi e alla Galleria Antonio Battaglia di Milano.

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