Europa Verde: “Caro Salvini, l’ambiente è pop! Tu siedi nei salotti delle multinazionali”
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Da: Ufficio Stampa Europa Verde
Matteo Salvini, in un comizio nel piacentino, ha attaccato gli ambientalisti da salotto radical chic che non hanno mai visto un bosco o un cinghiale.
Peccato che tra i candidati e gli iscritti Verdi ci siano agricoltori biologici che vivono sull’Appennino in mezzo ai boschi, e che a differenza di lui che non si è mai sporcato le mani, lavorano la terra e il letame. In quanto alla fauna selvatica e all’invasione dei cinghiali, causata dalle immissioni di cinghiali est europei dai suoi amici cacciatori, va gestita con criteri scientifici e con organismi pubblici e non appaltata ai cacciatori stessi.
Peccato che da una analisi dei redditi delle migliaia di cittadini italiani che devolvono il due per mille ai Verdi risulta che il reddito dei simpatizzanti dei Verdi è un reddito medio basso, analogo ai simpatizzanti della Lega. Altro che radical chic dei salotti. I Verdi sono pop, non radical chic.
Peccato che la prima legge in italia a tutela dei dialetti l’abbiano fatta i Verdi in Emilia-Romagna nel 1994, quando nel ‘97 Salvini si definiva comunista padano.
Salvini nega che esista l’emergenza climatica che aggrava il dissesto idrogeologico. Salvini polemizza sulla difesa dell’alberello per nascondere il suo insostenibile negazionismo dell’emergenza climatica derivante dagli interessi delle multinazionali delle energie fossili, e del suo amico Putin, a capo di un Paese che esporta gas metano.
Noi gli alberi vogliamo piantarli, lui sradicarli. Noi vogliamo energie rinnovabili, lui fossili.Il salotto buono delle multinazionali e dei governi delle energie fossili è quello in cui sta comodamente seduto Salvini.
Noi Verdi – Europa Verde stiamo fuori da questo salotto a lavorare per la svolta Verde.
Noi Verdi ai comizi non esibiamo il rosario come Salvini, ma ci riconosciamo pienamente nell’Enciclica Laudato si’, che vogliamo realizzare con la svolta verde in Emilia-Romagna.
Paolo Galletti e Silvia Zamboni, co-portavoce dell’Emilia-Romagna di Europa Verde – i Verdi

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani