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Europa a due velocità. Postpolitica dell’Unione europea l’ultimo lavoro di Alessandro Somma da Feltrinelli

Venerdì 26 gennaio alle ore 17.30 presso la Libreria Feltrinelli di Ferrara si terrà la presentazione del volume “Europa a due velocità. Postpolitica dell’Unione europea”, (Imprimatur di Reggio Emilia), ultimo lavoro di Alessandro Somma, giornalista e docente Unife. Ne parleranno con l’autore Carlo Clericetti, giornalista economico collaboratore di Repubblica e Paolo Pini, docente di Economia politica presso l’Università di Ferrara.
Nell’anno in cui ha compiuto sessant’anni, l’Europa viene diffusamente avvertita come un catalizzatore di povertà, disoccupazione e razzismo, tanto che la sua sopravvivenza non è più un dato scontato. Ovunque si discute apertamente di abbandonarla, mentre per la prima volta un Paese ha formalmente avviato le procedure per farlo. È in questo clima che ha preso corpo il dibattito sull’Europa a due velocità, formula ambigua perché induce a ritenere che Bruxelles intenda mostrarsi paziente e comprensiva nei confronti di chi resiste al consolidamento dell’Unione economica e monetaria. Non è così: si concedono ai Paesi riluttanti tempi dilatati, ma non anche il potere di mettere in discussione la direzione di marcia. Accade ora, mentre si tenta di porre rimedio alla crisi aperta dalla Brexit, così come in tutte le crisi precedenti, in particolare quelle legate al varo della moneta unica, all’allargamento a est, e al fallimento del progetto di costituzione europea. L’Europa a due velocità non è dunque una formula nuova, esattamente come gli effetti che produce l’integrazione differenziata: la riduzione della sovranità popolare a mero feticcio, la sterilizzazione del conflitto sociale, e in ultima analisi la spoliticizzazione del mercato.
Su questi e molti altri aspetti si concentra il lavoro di Alessandro Somma che viene presentato nell’ambito delle iniziative del Circolo letterario Bruno Dussot.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)