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Etica della legalità nell’agroalimentare

Articolo pubblicato il 5 Ottobre 2016, Scritto da COLDIRETTI

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Coldiretti

Ringrazio il presidente e il direttore di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli e Claudio Bressanutti, per aver voluto organizzare insieme a noi l’importante conferenza stampa di oggi. Associazione per delinquere di stampo mafioso e camorristico, concorso in associazione mafiosa, truffa, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, contraffazione di marchi, illecita concorrenza con minaccia o violenza e trasferimento fraudolento di valori sono le tipologie di reati riscontrate con più frequenza da parte dell organizzazioni criminali operanti nel settore agroalimentare, con il business delle Agromafie che ha superato i 16 miliardi di euro nel 2015. E’ quanto emerge dal quarto Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, che avremo la soddisfazione di presentare domani pomeriggio, alla presenza di Giancarlo Caselli, nella sala Conferenze della Camera di commercio. Promuovere la legalità non solo è una grande occasione per il nostro Paese, ma è soprattutto un diritto che dobbiamo assicurare alle tante imprese che lavorano secondo le regole. Ogni spazio lasciato all’illegalità è una negazione di questo diritto, è come un cancro che mina irreparabilmente il corpo sociale. Alterando le regole del gioco, l’economia illegale distorce il mercato, svilisce il lavoro, mortifica gli investimenti, distrugge la proprietà intellettuale, ostacola il credito, intimidisce la libertà di impresa. Ripristinare un contesto di leale competizione tra i soggetti del mercato è condizione imprescindibile per lo sviluppo di un sistema economico moderno, capace di aprire opportunità e alimento di una società più giusta. Lavorare per ripristinare l’area della legalità significa, dunque, accompagnare il Paese ad una svolta economica e culturale dell sua storia, per lasciarci indietro le zavorre, le penalizzazioni che hanno favorito la lunga stagnazione in cui ora ci troviamo. Promuovere – come fa Coldiretti – lo studio dei fenomeni illegali, contribuire ad ampliare le conoscenze sul tema e favorire la circolazione di informazioni, sono tasselli indispensabili di una strategia per la legalità. E l’evento di domani sarà una tappa importante di questo percorso che dobbiamo necessariamente fare insieme. La Camera di commercio è impegnata a fare la propria parte con la determinazione che questo difficile momento per l’economia e per il Paese richiede, favorendo azioni per la trasparenza del mercato e assicurando adeguata informazione e sicurezza nelle relazioni tra imprese, tra imprese e istituzioni, tra imprese e cittadini.

Paolo Govoni
presidente Camera di commercio di Ferrara

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani