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Esposto all’Anac del M5s. Lacunosa la difesa del Sindaco

Articolo pubblicato il 8 Giugno 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 3 minuti


Da M5s

La precipitosa risposta del Sindaco ai dubbi presentati sulla correttezza dell’appalto refezione
scolastica lascia aperte le diverse questioni da noi sollevate. Come spesso accade: tanta
retorica, qualche dato, nessuna chiarezza. E arroganza, naturalmente, quella non manca mai. Dalla
sua infinita conoscenza (che si contrappone alla nostra colossale ignoranza) ci saremmo aspettati
qualcosa di più.
Di sapere, ad esempio, come mai nonostante vi fosse in corso un appalto triennale (dal settembre
2009) rinnovato per tre anni (sino ad agosto 2015), la prima delle 4 proroghe (3 settembre 2015) sia
stata motivata da “tempi necessariamente lunghi per l’indizione della gara…”. Vuole forse dirci, il
nostro Signor Sindaco, che tre anni non sono stati sufficienti per preparare il capitolato per il
nuovo affidamento?
Ancora. Mettiamo a confronto i tempi di realizzazione dell’appalto precedente (2009), sul quale non
interferiva alcun Project Financing, con quello sul quale abbiamo sollevato perplessità (2015).
Scadenza appalto 2009: 31/08/09, bando 20/7/2009 (40 gg prima della scadenza!); scadenza
presentazione offerte 24/8/09, aggiudicazione 3/9/09. 45 giorni da bando ad aggiudicazione, con
agosto di mezzo. Nessuna proroga.
Scadenza appalto 2015: 31/08/2015, bando 20/11/2015 (81 gg dopo la scadenza); scadenza
presentazione offerte 4/3/2016, aggiudicazione 29/06/2016. 221 giorni da bando (già indetto in ritardo
di tre mesi) ad aggiudicazione. Quattro (!) proroghe.
Giova ricordare quanto scrive l’ANAC in un comunicato (4/11/15) a firma esclusiva del Presidente:
“L’uso improprio delle proroghe può assumere profili di illegittimità e danno erariale,
allorquando le amministrazioni interessate non dimostrino di avere attivato tutti quegli
strumenti organizzativi/amministrativi necessari ad evitare il generale e tassativo divieto di
proroga dei contratti in corso e le correlate distorsioni del mercato”
Delle due l’una: o la presentazione del Project Financing da parte di CIR ha condizionato
questa procedura, o grave incompetenza affligge l’Istituzione Scuola.
Stesso dubbio che ci assale quando vediamo la durata del nuovo appalto: 1 anno è funzionale per
favorire l’eventuale implementazione di un Project Financing, ma è senz’altro disfunzionale per chi
volesse partecipare alla gara.
Sul Project Financing proposto da CIR, si faccia grande attenzione: il precedente più illustre a
Ferrara è il famigerato progetto realizzato con Progeste per l’Ospedale di Cona. Costi per
servizi e ammortamenti lievitati fino al 50% in più rispetto alle previsioni contrattuali, non proprio un grande affare. Per non parlare della conseguenza di vincolarsi per definitivamente ad un servizio di
ristorazione che a Ferrara già gode di “esclusiva” da almeno 15 anni, pur essendo stato criticato a più
riprese da moltissimi genitori, spesso organizzati in comitati, per qualità e costi.
Veniamo infine alla rotazione. Se il Signor Sindaco paventa “risultati aberranti” in conseguenza
all’applicazione del Piano Nazionale Anticorruzione presentato da ANAC, gli suggeriamo di proporre il
suo prezioso contributo all’Autorità stessa. Ma fino a quando ciò non sarà avvenuto, non può essere
una giustificazione il fatto che un dirigente sia prossimo alla pensione per non prendere nemmeno in
considerazione la rotazione. Per quanto attiene a nutrizionista e biologa, noi continuiamo a vedere
come un’anomalia che, di fatto, la gestione della refezione scolastica in catering sia nelle mani
dello stesso gruppo di lavoro da oltre dieci anni (venti, nel caso del Prof. Canducci) e con
mansioni (vedi il caso dott.ssa Bignardi) di dubbia utilità poiché si sovrappongono ai compiti di
controllo già assegnati per legge agli organi pubblici preposti (ASL). Esiste il buon senso, che
dovrebbe sempre affiancare l’applicazione delle norme

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani