Esposizione di pittura: Gianni Cestari “Sospiri… il tempo sprecato”
Tempo di lettura: 2 minuti
Da Daniele Biancardi
Ferrara Museo Archeologico Nazionale
Via XX Settembre 122
Sala del Tesoro
dal 3 dicembre 2017 al 10 gennaio 2018
da martedì a domenica 9,30-17,00 chiuso lunedì e 1° gennaio
INAUGURAZIONE Domenica 3 dicembre alle ore 11
Nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara dedica la mattinata al tema della Follia:
alle ore 11.00 si inaugura la mostra di Gianni Cestari “Sospiri… il tempo sprecato” , dedicata al Furore di Orlando innamorato.
A cura di Graziano Campanini, Daniele Biancardi
L’evento sarà preceduto dagli interventi di
Daniele Biancardi
Presidente Associazione Bondeno Cultura
La follia prima e dopo Ludovico Ariosto
Angelo Fioritti
Direttore Dipartimento Salute Mentale Azienda USL di Bologna
Seduzione e furore
“Ariosto è il campione della drammatizzazione della interminabile recita della fabula della
vita, dell’inganno che ci tiene vivi e che viene alimentato dalla autonoma e superiore
costruzione e ricostruzione delle umane vicissitudini.
E questo è il punto “universale” che Ariosto pone al centro della sua narrazione, che ne fa un autore moderno e rivoluzionario e che ha ispirato Gianni Cestari nelle opere che qui vengono presentate. La genesi della follia di Orlando sta nello scoprirsi indifeso rispetto ai propri desideri, indifeso per la rimozione degli artefatti che sorreggevano la propria costruzione identitaria. La scoperta dell’amore tra la principessa Angelica ed il soldato Medoro sconvolge il creato, svela la finzione, travolge la illusione. Cestari ha colto questo elemento universale , lo ha ripreso nelle opere qui raccolte e sviluppato nella sequenza di desiderio, seduzione, passione, dubbio, rivelazione, furore. Ha trascritto tutto questo nel suo personale stile liquido e sognante, nel quale figure appena delineate assumono forme fantasmatiche ed altamente evocative.”
(Angelo Fioritti , Seduzione e furore, La follia di Orlando in Gianni Cestari)
“L’Orlando furioso fu stampato a Ferrara nel 1516, poi di nuovo nel 1521, infine rivisto e ampliato nel 1532; dai torchi di Giovanni Mazzocchi dal Bonden uscì l’editio princeps il 22 aprile 1516, consegnata in circa 1250 copie al’Ariosto che cominciò a girare nelle corti padane per venderle di persona.
Ludovico Ariosto dichiara fin dal primo canto che narrerà le vicende della follia di Orlando.
La scoperta dell’ingratitudine di Angelica avviene attraverso l’osservazione di immagini visive e teatrali.
Orlando ripercorre da osservatore i luoghi in cui Angelica e Medoro si sono innamorati e su cui hanno lasciato visibili tracce.
Presa coscienza di ciò che è avvenuto Orlando si comporta seguendo il cerimoniale tipico del “pazzo cavalleresco” .
Con un salto di versi l’Ariosto inventa la sequenza lunare, missione compiuta e fortunata che porterà alla guarigione di Orlando dalla follia.”
(Daniele Biancardi, La follia di Orlando, La follia sino al Rinascimento)
L’esposizione sarà allestita nella Sala del Tesoro (o dei due Amori), decorata tra il 1503 e 1506 da Benvenuto Tisi detto il Garofalo, raccordata alle pareti verticali intorno al 1507 con illustrato il mito di
Eros e Anteros, opera letteraria dell’umanista Celio Calcagnini.
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