“Eravamo quattro amici al bar”, un comitato di cittadini contro la chiusura dell’Ospedale del Delta
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da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta
Siamo d’accordo con il Sindaco Romanini con quanto affermato sulla stampa l’altro giorno, visto che “quando si parla dei punti nascita… i documenti per conoscere ed informarsi su questa tematica esistono e sono consultabili senza problemi”. Ci chiediamo infatti per quale ragione Lei stessa non vada a verificare quegli stessi documenti “consultabili senza problemi”. Basti pensare ai dati Istat sui nati vivi che, come Comitato, abbiamo diffuso pubblicamente lo scorso anno da cui si evince chiaramente come lo scandalo sanitario che va sotto il nome dell’Ospedale di Cona abbia portato un notevole depotenziamento, depauperamento a tutti i nosocomi della Provincia (tranne che Cona) ed alla chiusura di innumerevoli servizi (leggasi “trasformazione in case della salute” di buoni ospedali), in merito al quale la Prima Cittadina dice di non capire “a che cosa ci si riferisca”. Lo stesso dicasi della riduzione di posti letto, anche questa contestata a più riprese anche dagli utenti stessi, che hanno visto gli effetti degli accorpamenti dei reparti. La sanità è una competenza regionale, ma se il Sindaco del Comune dove è presente l’ospedale di riferimento di tutto il basso ferrarese non fa altro che votare, in conferenza territoriale socio-sanitaria, ed elogiare a spron battuto ogni scelta della Regione e dell’Ausl, sicuramente non ci sarà futuro per il nosocomio del Delta. È ora che i politici decidano da che parte stare, visto che in altre zone d’Italia sono scesi con la fascia tricolore a fianco dei propri cittadini quando hanno visto attuarsi dei provvedimenti negativi nei loro confronti calati dall’alto solo per far quadrare i bilanci, quei bilanci che sono indebitati dal buco nero economico di Cona. Il Sindaco Romanini decida quindi se stare dalla parte dei propri cittadini o se dare le proprie dimissioni per la chiara volontà di lasciare che il Delta e le sue eccellenze vengano depauperate dai piani sanitari provinciali mal congegnati e dalle nefaste scelte regionali degli ultimi anni. Veniamo alle opposizioni: certamente un po’ più di attività politica, eseguita con abnegazione e perseveranza, non guasterebbe certo alla reale salvaguardia del nosocomio di Lagosanto, ma si sa i problemi sono tanti e concentrarsi su tutto non è facile… del resto che importanza può avere un ospedale con un bacino di utenza di 80.000 unità circa? Che importanza può avere lottare ogni sacrosanto giorno per tutelarlo? Tutto ciò ricorda molto una frase tratta dalla canzone di Gino Paoli: “Eravamo quattro amici al bar”.
Per la signora Romanini: posti letto non ne sono stati chiusi? Gli otto posti di pediatria e poi vogliamo parlare della chiusura dell’emodinamica del Delta? Quante ambulanze fanno la spola, ora, tra il Delta e l’emodinamica di Cona QUOTIDIANAMENTE? Questi trasporti sono sicuri: ovvero sono TUTTI con infermiere a bordo? Lei, che lavora in cardiologia, lo dovrebbe sapere molto bene: dovrebbe essere “documentata” a riguardo. Siamo certi che nuovi tagli di posti letto non siano già in arrivo?
Abbiamo provato la strada del dialogo ma ci è stato negato, ora non chiediamo più dialogo ma dimissioni e persone veramente in grado di lottare in modo efficace per i diritti della cittadinanza del basso ferrarese.
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