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da: organizzatori

Dall’accesso Est di Expo a Rodano: nuova tappa, la 7°, per le Case dell’Acqua allestite in Expo dal Gruppo CAP che tornano a nuova vita sul territorio milanese. La prima è stata, a marzo, Cassina de’ Pecchi, in arrivo dal Kazakistan, Il 22 maggio la Casa di piazzetta Monaco è stata inaugurata a Pieve Emanuele, mentre quella di Piazzetta Brasile è approdata a Solaro il 4 giugno, quella di piazzetta Irlanda a Gudo Visconti il 5 e quella dell’Hortus Homan a Canegrate il 12. Nel frattempo, il 15 maggio, la struttura che aveva dissetato i visitatori di Cascina Triulza è stata ricollocata dov’era, perché lo spazio della società civile continua ad essere attivo anche dopo la fine di Expo.

“Quando abbiamo installato le Case dell’Acqua in Expo abbiamo sottolineato subito che avrebbero avuto un futuro dopo l’esposizione universale: siamo già alla sesta struttura riposizionata, entro la fine dell’anno tutte e 18 le nostre casette saranno di nuovo attive nel territorio, all’insegna dell’economia circolare, un fronte su cui l’azienda sta investendo tempo e risorse con il programma CAP21, impegni di sostenibilità. – il presidente Alessandro Russo annuncia così l’inaugurazione di Rodano – Come le sue sorelle, si tratta di una struttura intelligente, in grado di dialogare da remoto con i servizi di CAP grazie a un avanzato sistema di telerilevamento che tiene sotto controllo parametri quali consumi, carica di CO2 residua per la gasatura, nonché segnalare eventuali problematiche che ne abbiano provocato il blocco, così da permettere ai tecnici di intervenire con tempestività”.

L’acqua di queste piccole e innovative strutture, naturale e frizzante, refrigerata, buona da bere e amica dell’ambiente, continua dunque a dissetare i cittadini: ideate apposta per Expo – dove hanno erogato oltre 9 milioni di litri di acqua nei sei mesi, che equivalgono a più di 18 milioni di bottigliette di plastica da mezzo litro – le casette sono state riassegnate attraverso un concorso di idee per valorizzare il territorio, aperto a tutti i Comuni dell’area metropolitana. Tra le proposte arrivate ne sono state selezionate 18 in base ai criteri di rilievo artistico, culturale o paesaggistico, affluenza e accessibilità.
“Il Comune di Rodano – racconta il sindaco, Danilo Mauro Bruschi – si è aggiudicato la Casa dell’Acqua che per sei mesi era stata installata all’ingresso Est in Expo, grazie a una proposta che riguarda il legame del nostro piccolo comune con le tradizioni agricole basate sulla gestione dell’acqua. L’85% del territorio di Rodano appartiene infatti al Parco Agricolo Sud Milano, e la casetta è stata posizionata al posto di una vecchia fontana a Lucino, centro storico del comune e sede del Municipio. Un pozzo contemporaneo dunque, in un contesto di cascine restaurate che incorporano Casa Gola, residenza nobiliare risalente al 1400, che hanno dato vita a due piccole piazze adiacenti alla piazza principale”.

L’inaugurazione di Rodano sarà sabato 18 giugno alle ore 11 in via Turati.
A tagliare il nastro ci sarà il sindaco, Danilo Mauro Bruschi, e il presidente di CAP Alessandro Russo.
Prossime inaugurazioni: nel mese di luglio a Magenta arriverà la casa del Cluster Riso e a Gorgonzola quella del Children Park. Le altre Case se le sono aggiudicate i comuni di Bollate, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Garbagnate Milanese, Lainate, Marcallo con Casone, Noviglio, Robecchetto con Induno, Senago e Sesto San Giovanni.

Su ciascuna di queste case, per tutta la durata di Expo, è stata esposta un’illustrazione del luogo prescelto per la futura collocazione, per ricordare ai visitatori che l’area metropolitana milanese è ricca di luoghi da scoprire.
L’installazione di questi impianti produce anche importanti risparmi dal punto di vista ambientale: ciascuna di queste case è in grado di erogare fino a 7 mila litri di acqua al giorno, equivalenti a quanto contenuto in 4 mila e 600 bottiglie di plastica da un litro e mezzo al giorno. Tradotto in termini impatto sull’ambiente, l’utilizzo di questi impianti permette di non consumare 372 kg di petrolio al giorno e di non immettere in atmosfera diverse sostanze inquinanti, circa 427 kg di anidride carbonica, consumate in fase di produzione di Pet, materiale di cui sono composte le bottiglie d’acqua.

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