ECOLOGICAMENTE
Multa al Comune, con l’Ambiente non si scherza più
La mancanza di rispetto dei diritti dei cittadini nei servizi pubblici può costare cara. E’ accaduto al Comune di Campobasso che non ha prodotto la Carta dei servizi idrici e per questo è stata multata dalla Autorità di vigilanza al pagamento di 33.900 euro. Con “deliberazione datata 30 luglio 2015 391/2015/S/Idr” è infatti stato avviato “un procedimento per l’adozione di provvedimenti sanzionatori e prescrittivi per violazione della regolazione tariffaria del servizio idrico integrato” a carico della municipalità.
Poco si è letto sulla stampa. Ma l’atto è rilevante. Finalmente si comincia a fare sul serio e si chiede di rispettare le regole, non solo attraverso la ‘moral suasion’, ma con veri provvedimenti disciplinari. La carta dei servizi è uno strumento obbligatorio nel ciclo idrico integrato. La Carta dei servizi si prefigge infatti il raggiungimento di obiettivi di miglioramento della qualità dei servizi forniti e del rapporto tra utenti e fornitori dei servizi (vedi Ferraraitalia).
A mio avviso non si tratta solo di un percorso dovuto amministrativo, ma di una vera svolta verso una determinazione e un impegno nei confronti dei cittadini. L’ambiente ha bisogno di regole e soprattutto di rispetto delle regole. La grande innovazione prodotta dall’avvio del Codice ambientale penale lo dimostra. (vedi Ferraraitalia).
La cultura, intesa come sinergia fra cultura tecnologica e cultura umanistica, gioca un ruolo determinante nel progettare e nel pianificare il percorso di “erogatori responsabili” di servizi di pubblica utilità impegnati nel campo della comunicazione ambientale e di impresa. La sfida del futuro si gioca sia sul piano economico che su quello sociale. La qualità ambientale è un diritto fondamentale dei cittadini per raggiungere quel benessere che si ottiene rafforzando gli strumenti della qualità della vita.
L’obiettivo è quello di perseguire uno sviluppo sostenibile, un avanzato equilibrio fra crescita economica e salvaguardia dell’ambiente. Il coinvolgimento di tutti i soggetti della sfera produttiva, istituzionale e sociale, che prescinda da pregiudizi ideologici, è indispensabile come insieme di risorse da tutelare e utilizzare responsabilmente a garanzia delle generazioni presenti e future.

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Andrea Cirelli
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)