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ECOLOGICAMENTE
E ora la bolletta premia i comportamenti virtuosi

Articolo pubblicato il 9 Gennaio 2016, Scritto da Andrea Cirelli

Tempo di lettura: 2 minuti


Gennaio, tempo di aggiornamento delle bollette dei servizi. Aumentano le autostrade, diminuiscono (di poco) elettricità e gas, i rifiuti si stanno organizzando e per l’acqua è appena uscita una nuova delibera da parte dell’autorità di regolazione che ne fissa al 30 giugno 2016 la applicazione. Il Metodo Tariffario Idrico per il secondo periodo regolatorio 2016-2019 (MTI-2) è stato appena approvato (delibera 664/2015/R/idr). Sono state definite le regole per il computo dei costi ammessi al riconoscimento tariffario e sono stati individuati i parametri di riferimento. Mi rendo conto che per un normale utente non è facile capire, ma si auspica sia stato compiuto un passo importante. In fondo la mancanza di trasparenza nella rendicontazione dei costi di gestione e dunque delle tariffe è storia recente. Le regole vincoleranno per i prossimi quattro anni con aggiornamenti biennali e con previsione di un limite alla crescita annuale del moltiplicatore tariffario.
Interessante anche la prevista determinazione d’ufficio da parte dell’Autorità nel caso in cui il gestore non fornisca i dati richiesti e le fonti contabili obbligatorie che certificano gli elementi di costo e di investimento. Un bel passo avanti verso la trasparenza.
Inoltre il nuovo metodo tariffario prevede l’applicazione di meccanismi incentivanti per il miglioramento della qualità contrattuale e tecnica del servizio. Viene cioè introdotto un meccanismo di premi//penalità da destinare ad uno specifico fondo per premiare le buone pratiche. Interessante.
Non ci rimane che guardare con maggiore attenzione le prossime bollette e non chiedersi quanto e quando devo pagare, ma anche perché.

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Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani