World Water Day: il 22 marzo è il giorno mondiale dell’acqua.
L’acqua è un elemento vitale ed è un fondamentale sostegno dell’ambiente, ma anche un elemento essenziale dello sviluppo della società. Il ciclo integrato dell’acqua e la gestione di questa importantissima risorsa ha un profondo impatto sull’ecosistema, sull’economia dei servizi pubblici, ma anche sulla salute e sulla politica industriale di un territorio. La conoscenza di questi impatti è un elemento imprescindibile per la qualità del processo gestionale e deve essere messa a disposizione di tutti gli interlocutori del sistema per perseguire un’attenta politica ambientale orientata alla sostenibilità. L’esigenza crescente è prevedere un sistema di regolazione in grado di valorizzare sia i diritti degli utenti sia lo sviluppo delle gestioni per mezzo di un intervento istituzionale che vigili sulle situazioni di criticità, semplifichi e innovi il sistema della governance, per migliorare il posizionamento strategico e competitivo sul territorio nel servizio pubblico ambientale di gestione dell’acqua. La risoluzione delle molte criticità è da ricercare in un insieme di soluzioni: una maggiore efficienza, una razionalizzazione delle risorse idriche, migliore distribuzione e riduzione delle perdite, maggiore consapevolezza e partecipazione da parte di tutti, l’impegno per garantire il diritto all’acqua, la condivisione di informazioni, la trasparenza e lo sviluppo di nuovi modi per procurarsi acqua anche attraverso il riutilizzo, il riciclo e la desalinizzazione.
Si deve partire dalla conoscenza dei dati; forse non ne parliamo a sufficienza e forse non ne sappiamo a sufficienza. Conoscere i dati caratterizzanti il territorio al fine di individuare i flussi di rifiuti e le possibilità di gestione del sistema integrato deve essere una possibilità per ciascun cittadino, in quanto la conoscenza dei dati è elemento necessario per lo sviluppo sostenibile dell’acqua. Non ci si deve accontentare di avere acqua se apriamo il rubinetto. Dobbiamo conoscere il sistema di gestione e l’assetto impiantistico e logistico di riferimento, con quadro dei flussi previsionali nel breve, medio periodo per ciascuna delle fasi del ciclo (captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue). Chi amministra e chi gestisce il ciclo dell’acqua deve prendersi impegni seri su questi temi.
Da parte dei cittadini, nel contempo, deve crescer l’attenzione a questi temi. Per fare crescere la consapevolezza del bene ‘acqua’ deve crescere la partecipazione. Si tratta di una fase fondamentale di ascolto e di confronto. Tali obiettivi potranno essere raggiunti, tra l’altro, attraverso l’individuazione di indici di qualità per tutti i corpi idrici, il rispetto dei valori limite agli scarichi, l’individuazione di misure tese alla conservazione e al riutilizzo-riciclo delle risorse idriche, l’adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi idrici, la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi nell’ambito di ciascun bacino e soprattutto un adeguato sistema di controlli e di sanzioni.
Ricordiamoci che l’acqua, in natura, è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso. Abbiamo bisogno di capire meglio tutte le categorie di acqua:
– Acque potabili: tutte le acque trattate o non trattate, destinate a uso potabile, per la preparazione dei cibi e bevande o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterna in bottiglie o in contenitori.
– Acque reflue domestiche: acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche.
– Acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici o installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento, intendendosi per tali anche quelle venute in contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti, non connessi con le attività esercitate nello stabilimento.
– Acque reflue urbane: miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato.
– Acque sotterranee: tutte le acque che si trovano sotto la superficie del suolo nella zona di saturazione e a contatto diretto con il suolo o il sottosuolo
– Acque superficiali: sono le acque interne, a eccezione delle acque sotterranee, le acque di transizione e le acque costiere, tranne per quanto riguarda lo stato chimico, in relazione al quale sono incluse anche le acque territoriali.
Il ciclo di utilizzazione dell’acqua è un sistema complesso che ha bisogno di una gestione integrata delle sue attività. La regolamentazione e la gestione sostenibile dei prelievi di risorse idriche, sia in termini di qualità che di quantità, rappresentano una questione prioritaria. In sintesi bisogna perseguire uno sviluppo sostenibile, che comporta un approccio integrato e preventivo alle tematiche ambientali a cui si conformino i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti: dalle amministrazioni pubbliche e dai gestori, ma anche i comportamenti di imprese, industrie e dei cittadini.
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Andrea Cirelli
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