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E allora esageriamo: limousine nuziale in stile Cenerentola

Tempo di lettura: 3 minuti

da MOSCA – Povera Cenerentola… sigh! A vedere una simile rielaborazione, se così possiamo chiamarla, della sua carrozza da fiaba, inorridirebbe sicuramente. Un sussulto, un singhiozzo, e, magari, pure un sudorino ghiacciato davanti a tanta opulenza, tutt’altra cosa dell’eleganza.

E’ questa la nuova limousine in stile Cenerentola, messa a punto, in Russia, su una Chrysler PT Cruiser, di moda tra le spose che la sognano, la chiedono e la vogliono per il giorno del fatidico sì. Noi siamo abituati a vedere la nostra eroina, in colori tenui, delicati, scendere le scale, verso il suo bel principe, dolce e romantica, fra il blu e l’azzurro, con una pallida luna che illumina la scena.

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Cinderella, disegno di Maria Sciarnamei

E ce la immaginiamo arrivare su una carrozza che sembra di panna e di canditi, leggera. E invece no, qui la si pensa diversamente (come su molte altre cose, d’altronde…). La Chrysler, rigorosamente bianca, modificata con forme arrotondate che ricordano una carrozza delle favole, per trasportare le fanciulle all’altare, è la nuova moda che dilaga in Russia, dove i nuovi milionari sono sempre di più alla ricerca delle estreme frontiere del lusso.

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Chrysler PT Cruiser, interni

Ecco, allora, la straripante vettura, che ostenta al suo interno un bar attrezzato, sedili in pelle contrapposti, come quelli delle carrozze, sui quali troneggia la pacchiana scritta “exclusive limo”, luci al neon e sontuosi vasi e calici di cristallo per lo champagne, probabilmente per ricordare la famosa scarpina. Il tetto è stato alzato per consentire agli sposi di uscire dalla porta in piedi. Sulle fiancate vi sono pompose e arzigogolate decorazioni floreali in rilievo e sia davanti che sul retro sono appese piccole lanterne di charme (charme?).

allora-esageriamoEsclusiva lo è certamente, forse addirittura unica, tanto da fare girare la testa a chi la vede passare lungo le strade russe, incuriosito. Tutto molto esclusivo, ma la strabiliante creazione non ha forse superato i confini del kitsch? Stucchevole, direi, ma ai posteri l’ardua sentenza…
Il sogno di tutte (o quasi) le donne è quello di avere un matrimonio da favola con un vestito da principessa, una cerimonia romantica e un ricevimento sfarzoso e pieno di amici.
Allora, Limousine, Chrysler russa, Bentley, spider o cabriolet? A ciascuno il suo. C’è anche la sposa che a Napoli, però, nel giorno più importante della sua vita, in chiesa ci arriva in autobus, a bordo del “Pollicino”, il minibus dell’Anm (Azienda napoletana mobilità).

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Napoli, bus Anm

A noi piace di più. Diverse visioni. Per rendere originale la cerimonia di nozze, l’azienda di Napoli ha lanciato la campagna “Bus Married”, mettendo a disposizione della futura moglie una delle vetture pubbliche per una giornata indimenticabile. Un pullman di linea personalizzato, con fiori, palloncini e scritte. La sposa sceglierà, ovviamente, percorso e fermate. L’importante è scendere alla fermata giusta…

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)