E alla fine arriva l’outlet: DeltaPo Family Destination, anima commerciale e occhio al territorio Unesco
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Vado all’appuntamento, come d’accordo, per l’incontro con DeltaPo… il Delta del Po… parole che risvegliano in me vecchie memorie di studi scolastici.
Per certi versi, la storia del Delta del Po è a dir poco singolare. Per secoli una terra fertilissima e allo stesso tempo inospitale, con un passato travagliato, fatto di annosi conflitti, periodiche alluvioni e la perenne piaga della malaria. Un territorio conteso per l’importanza strategica e commerciale del suo fiume, lo stesso fiume che ciclicamente portava distruzione e morte alle popolazioni che abitavano le sue sponde.
“Diamante! Diamante! Per l’acqua e per il sale!” era il grido di battaglia dei fanti dell’esercito di Ercole I d’Este che, assieme agli alleati mantovani e bolognesi, difendeva le sponde settentrionali del Po dall’attacco dell’armata della Serenissima nel lontano 1482. Forse proprio lì, nel luogo dell’appuntamento, infuriò una delle tante battaglie tra Estensi e Veneziani, nei due anni di guerra per il controllo dei traffici commerciali (soprattutto del commercio del sale) dal mare ai Ducati della Pianura Padana fino al Ducato di Savoia. La vasta pianura alluvionale si è sempre prestata alla perfezione come teatro ideale di battaglie campali.
Alluvionale, appunto… Esattamente lì, infatti, a Malcantone nei pressi di Occhiobello, sessantasei anni fa si ruppero gli argini provocando la più disastrosa alluvione che l’Italia ricordi.
Per fortuna, i drammi di quest’angolo di territorio sono ormai retaggio di un passato morto e sepolto per sempre.
E se il buon giorno si vede dal mattino, quel giorno è iniziato con una splendida mattinata di sole benaugurante.
Era mercoledì 25 gennaio quando si è tenuto l’incontro tra lo staff di DeltaPo e i giornalisti.
La prima cosa che mi colpisce è il logo: una goccia d’acqua, ma potrebbe essere anche una fiamma, una foglia, in ogni caso un richiamo alla natura; l’acqua è comunque il riferimento d’obbligo per un progetto espressamente legato al Po e al suo territorio. Questo logo, dalle linee curve e avvolgenti, mi piace molto. L’impressione è che la strada che DeltaPo sta per intraprendere sia iniziata sotto i migliori auspici.
Un’organizzazione impeccabile ci ha dato appuntamento nell’ampia sala illuminata dell’edificio principale del moderno Centro Direzionale di DeltaPo Outlet, dove veniamo accolti per assistere alla presentazione dell’evento condotto da Gianluca Gerosa, Direttore Generale del Marketing del grande complesso commerciale.
Ma che cos’è DeltaPo Outlet?
L’errore più comune sarebbe proprio definirlo un grande centro commerciale, in effetti non è così: DeltaPo Outlet nasce ed è stato pensato come un centro di aggregazione e di promozione delle molteplici realtà presenti nel vasto territorio del Delta del Po. Il nome scelto non è casuale e rispecchia quella che è la filosofia del progetto, cioè fare conoscere al mondo il grande potenziale attrattivo di un’area fino ad oggi quasi ignorata, persino dai suoi stessi abitanti. Eppure la ricchezza storica, culturale e ambientale del Delta è stata ufficialmente riconosciuta anche a livello internazionale proprio dall’Unesco, che nel 2015 ha proclamato il Parco del Delta Patrimonio dell’Umanità, inserendo gli oltre 140 mila ettari del suo territorio nella propria rete di riserve ambientali protette.
Quindi, che fare per valorizzare questo patrimonio?
In proposito quelli di DeltaPo Outlet hanno le idee chiare. Innanzitutto creare una rete di promozione internazionale rivolta ai mercati emergenti. E per questo è stata avviata da tempo una stretta collaborazione con esperti operatori internazionali in grado di far conoscere le innumerevoli attrazioni del nostro territorio. I paesi coinvolti appartengono soprattutto all’area dell’est europeo, come i nuovi stati dell’Ex Jugoslavia, poi l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Russia, ma anche l’Austria e la Francia. Le prospettive sono interessanti, in un territorio che comprende essenzialmente le province di Ferrara e Rovigo, con una popolazione complessiva intorno al mezzo milione di abitanti, ma con un afflusso di turisti che negli ultimi anni ha toccato punte di oltre cinque milioni di presenze l’anno. Quest’ultimo dato ci fa comprendere bene che l’interesse attorno al Delta c’è eccome, nonostante ancora oggi questo territorio continui ad essere considerato da molti un’area “depressa” e, per ciò che riguarda il tasso occupazionale, resti tuttora tra i meno virtuosi del nord-est.
Tuttavia, il potenziale valore del territorio è indiscutibile, l’offerta è vasta e variegata.
Tanti sono i motivi d’interesse: la storia ricca e avventurosa di una terra di confine; il valore architettonico e artistico di una importante città rinascimentale come Ferrara; le specialità tipiche della gastronomia veneta e emiliana; il fascino e l’atmosfera senza tempo, eterea e ammantata di mistero, delle valli del Delta, col suo reticolo di corsi d’acqua, le sue lagune e le sue pinete; e per finire, l’attrazione dei centri balneari posti sul litorale, partendo da Rosolina e l’Isola di Albarella a nord, arrivando fino a Comacchio e ai suoi sette Lidi a sud. Questi sono i principali punti di forza del nostro territorio che gli ideatori di DeltaPo vogliono promuovere, proponendoli nell’Outlet di Occhiobello attraverso un fitto calendario di eventi in programma nei prossimi mesi.
In fondo la definizione di outlet, in questo caso, è a dir poco riduttiva. Gianluca Gerosa parla di luogo d’incontro e aggregazione per famiglie.
Nel progetto, giunto a compimento dopo una travagliata gestazione, è prevista una vasta area dedicata alla ristorazione e al divertimento, con un occhio di riguardo all’aspetto naturalistico attraverso la realizzazione di un percorso attrezzato con aiuole e piante uniche, che sarà arricchito prossimamente da una serie di presentazioni e approfondimenti a tema ambientale.
Insomma, non solo un’area commerciale in cui comprare risparmiando, ma anche e soprattutto un luogo di svago e di incontro per famiglie; per i viaggiatori e i turisti, così come per gli abitanti del posto. Un luogo in cui trascorrere il proprio tempo libero scoprendo le bellezze insospettabili di un territorio con prospettive ancora tutte da esplorare.
Una posizione ideale, strategica, posta al confine tra Veneto ed Emilia, a metà strada tra Venezia, Ravenna e il mare, a due passi da Ferrara e proprio davanti all’uscita dell’autostrada Bologna-Padova.
Come dicevo, i presupposti per un futuro roseo e di successo ci sono tutti.
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Carlo Tassi
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