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Da Ufficio stampa

Bologna- Pagamento dell’affitto e delle spese condominiali fino a dodici mesi, contratti di allacciamento di luce e gas, contributi per l’acquisto di elettrodomestici.
Sono solo alcuni degli interventi che la Regione Emilia-Romagna finanzierà, con oltre 600 mila euro, per dare una casa alle donne vittime di violenza. Donne che, per sfuggire ai soprusi, hanno lasciato l’abitazione familiare rifugiandosi nei Centri antiviolenza e alle quali, per ricostruirsi una vita anche in compagnia dei propri figli, serve rendersi autonome dal punto di vista abitativo. Magari dividendo un appartamento con altre donne nelle stesse condizioni.

Proprio per finanziare l’assistenza e la protezione delle donne e dei loro figli in difficoltà, la Giunta regionale ha approvato un bando nell’ambito del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere (previsto dal decreto ministeriale del 25 novembre 2016). É rivolto ai Comuni e Unioni di Comuni e mette a disposizione 640mila euro in due anni per progetti finalizzati all’autonomia abitativa, sia in appartamento autonomo sia in coabitazione, anche attraverso un accesso agevolato all’edilizia residenziale pubblica.

“Per uscire da eventi traumatizzanti come violenza e sopraffazione servono tante cose e tanto aiuto- spiega la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Non solo assistenza psicologica e legale, ma anche strumenti che permettano alle donne di riprendersi in mano la propria vita e di costruirsene una nuova. Serve promuovere l’autonomia delle vittime di violenza su tanti piani, in questo caso proviamo a incoraggiare la ricerca di una casa, di un alloggio dove ricominciare da capo. L’autonomia abitativa- conclude la vicepresidente- è il primo passo verso una vita dignitosa e di recupero vero”.

“Abbandonare un partner violento, per le donne senza indipendenza economica è una scelta difficilissima- sottolinea l’assessore regionale alle Pari opportunità, Emma Petitti-. Le donne risultano molto più colpite degli uomini dalla crisi economica e ciò si traduce in maggior vulnerabilità sociale per sé stesse e per i propri figli. Come Istituzione pubblica- conclude Petitti- è nostro dovere contribuire affinché queste donne abbiano la possibilità di ricostruirsi una vita. La violenza non è un destino”.

Il bando
Il contributo massimo concesso dalla Regione per il percorso di autonomia abitativa di ogni singola donna è 8.000 euro. Tra le spese ammissibili figurano, oltre al canone di affitto per un massimo di 12 mesi (anche per alloggi di Edilizia residenziale pubblica), il deposito cauzionale o mediazione immobiliare, spese condominiali; allacciamenti, volture e utenze; acquisto arredi o elettrodomestici; manutenzione ordinaria dell’alloggio.

Le domande potranno essere presentate entro 45 giorni dalla pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna, prevista nei prossimi giorni, e inviate in formato digitale al servizio Politiche sociali e Socio educative della Regione (viale Aldo Moro, 21 – 40137 Bologna). Indirizzo PEC segrsvilsoc@postacert.regione.emilia-romagna.it

Le risorse regionali per le donne vittime di violenza
Ammontano a quasi 4 milioni di euro le risorse che la Regione riserva al contrasto alla violenza contro le donne, e derivano in parte da fondi statali (2,9 milioni) e in parte da stanziamenti regionali (1 milione).

Dei fondi statali, circa 1,5 milioni sono destinati alla gestione dei centri antiviolenza e delle case rifugio; oltre 423 mila euro vengono utilizzati per l’apertura di nuovi centri e di nuove case rifugio; 115 mila per l’apertura di nuovi centri per il trattamento degli uomini maltrattanti; 920 mila sono previsti dal Piano straordinario contro la violenza sessuale e saranno destinati a formazione, inserimento lavorativo, autonomia abitativa e realizzazione dei servizi formativi relativi al fenomeno della violenza.

I fondi regionali finanzieranno invece, attraverso un bando che uscirà entro il 2017, progetti da realizzarsi il prossimo anno, volti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità, nonché al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere.

I Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna
Sono 19 i Centri antiviolenza in Emilia-Romagna, di cui 14 riuniti nel Coordinamento regionale dei Centri antiviolenza costituito nel 2009. Dal 1° gennaio al 31 ottobre 2016 hanno accolto 2.930 donne vittime di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, offrendo loro protezione, sostegno psicologico e legale, risposte concrete anche in situazione di emergenza.

La Rete di accoglienza delle vittime di violenza e degli interventi di prevenzione si completa con i 4 Centri di trattamento rivolti agli uomini che usano comportamenti violenti (presenti a Modena, Ferrara, Forlì, Parma e Ravenna).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA



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