Domenica 12/5 alle 11:00 Federico Bonadonna presenta il libro “Hostia. L’innocenza del male” presso libreria Ibs+Libraccio Ferrara
Tempo di lettura: 2 minuti
Da: Eventi Ferrara
Dialoga con l’autore Lino Guanciale
Candidato al Premio Strega 2019
Una storia in grado di restituire il disagio del nostro tempo, trascinando il lettore in una serie di eventi sconvolgenti la cui chiave sarà svelata solo nell’ultima parola.
La donna scruta il figlio: «Tu sai cosa vuol dire Hostia?» Martino scuote la testa. «È latino, significa vittima: tuo padre ci portato qui per isolarci dal mondo, noi siamo le sue vittime sacrificali, ti è chiaro?»
Il litorale romano degli anni ’80 con le sue case popolari e una galleria di personaggi, vittime e carnefici allo stesso tempo, sono gli elementi caratterizzanti di Hostia. L’Innocenza del male, dal 31 maggio in libreria. Il nuovo, potente, romanzo di Federico Bonadonna (Round Robin Editrice) ritorna ancora una volta nei luoghi pasoliniani e sulla loro componente di sofferenza per raccontare una storia in grado di restituire il disagio del nostro tempo, trascinando il lettore in una serie di eventi sconvolgenti la cui chiave sarà svelata solo nell’ultima parola. Attraverso lo stile del racconto familiare, e insieme del noir, Hostia è la storia della personale “guerra” di Martino, giovane psicologo del servizio sociale del litorale, che si imbatte nel caso di Emma, una bambina di sette anni, vittima di abusi che che si masturba a sangue. Il giovane scenderà fino all’inferno per salvare la piccola e scoprire cosa nasconde il suo comportamento e, soprattutto, perché una potente politica impedisce che la minore sia data in affidamento. E per farlo dovrà tornare anche lui dalla sua psicoanalista per intraprendere un viaggio nel suo passato che riporterà alla memoria un abuso mai rivelato.
Federico Bonadonna ha lavorato vent’anni nel settore delle politiche sociali. Dal 2008 vive e lavora all’estero come antropologo. Dopo il Libano è stato in Siria, Etiopia e Senegal. Tra i suoi romanzi ricordiamo Il nome del barbone (DeriveApprodi, 2001), da cui Citto Maselli ha tratto il film Civico Zero, Occasioni mancate. Antropologia delle marginalità estreme e politiche sociali per gente degli interstizi (L’Orecchio di Van Gogh 2009), La cognizione del potere (Castelvecchi 2015) e Hostia. L’innocenza del male (Round Robin Editrice 2018).

Sostieni periscopio!
IBS.IT BOOKSHOP
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani