Domani due eventi paralleli alla mostra su Primo Levi
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da: ufficio stampa MEIS
Domani (martedì 9 febbraio), nell’ambito della mostra I mondi di Primo Levi, presso la Sala dei Comuni del Castello Estense si terranno due importanti eventi paralleli.
Alle 11.30, nell’incontro Incrocio fra curatela e progettualità, l’architetto Gianfranco Cavaglià, progettista dell’allestimento, e il co-curatore Fabio Levi parleranno dello sforzo comune di ricercatori, archivisti, grafici, esperti di comunicazione, che ha dato luogo a un’esposizione destinata a incontrare pubblici ogni volta diversi in Italia e all’estero. A questo incontro, che coinvolgerà l’Ordine degli Architetti di Ferrara e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, seguirà alle 16.30 la presentazione, da parte di Fabio Levi, di Così fu Auschwi
tz. Testimonianze 1945-1986, un libro edito da Einaudi che raccoglie testi poco conosciuti e inediti scritti lungo un arco di oltre quarant’anni da Primo Levi e dal medico Leonardo De Benedetti: fra gli altri il Rapporto su Auschwitz, composto ancor prima del ritorno in Italia.
Tra immagini inedite, videoinstallazioni, sculture, audiovisivi e pannelli esplicativi, la mostra promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e dal MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) fa scoprire al visitatore gli svariati mondi esplorati dal poliedrico Levi – il campo di sterminio, cui riuscì a sopravvivere e che descrisse “con strenua chiarezza”; la scrittura, che frequentò cimentandosi nei più diversi generi letterari; la chimica, suo ambito professionale; le altre scienze esatte, verso cui manifestò una curiosità inesauribile; il lavoro, cui dedicò un libro straordinario come La chiave a stella – e aiuta a riflettere sulla Shoah, sui recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo, e più in generale sull’animo umano, sulla parola e sulla vita.
L’esposizione è allestita in Castello Estense, nella Sala Imbarcadero 1, ed è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani