da: Mario Zamorani, Pluralismo e dissenso
Domani 10 novembre alle 17.00 in Comune nella sala dell’Arengo si terrà il secondo di tre incontri pubblici su “Profughi, migranti e immigrati” organizzato da Pluralismo e dissenso assieme ai gruppi consiliari di Pd e Sel e a Camelot.
Si parlerà in particolare dell’economia dell’immigrazione, anche fornendo i dati della Fondazione Moressa appena pubblicati nell’annuale report del 2015. Da questi dati si evince che in un rapporto dare/avere lo Stato e quindi tutti i cittadini traggono un importante beneficio dall’economia degli immigrati, sfatando il luogo comune che afferma che queste persone siano un “peso” per la nostra economia.
In particolare, questi i dati dell’incontro:
Non solo solidarietà: il migrante conviene.
Ne parlano Chiara Sapigni (Assessore alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari del Comune di Ferrara), Andrea Stuppini (lavoce.info), Girolamo De Michele (EuroNomade), presenta Mario Zamorani (Pluralismo e dissenso).
I video degli incontri saranno disponibili sul sito pluralismoedissenso.altervista.org
Solo alcuni dati:
“In Italia 620mila anziani devono ringraziare gli immigrati: sono loro a ” pagargli” la pensione”. Dati del Rapporto 2015 sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa.
Nell’ultimo anno infatti i lavoratori stranieri hanno versato ben 10,29 miliardi di euro in contributi previdenziali. Lo sa bene l’Inps: essendo prevalentemente in età lavorativa, i migranti sono soprattutto contribuenti. Non a caso, oggi la popolazione con più di 75 anni rappresenta l’11,9% tra gli italiani, solo lo 0,9% tra gli stranieri.
Dati che evidenziano il peso degli immigrati nel nostro Paese – sottolineano i ricercatori della Moressa – oggi, infatti, 1 italiano su 10 ha più di 75 anni; tra gli stranieri 1 su 100. In altre parole, nei prossimi decenni la popolazione italiana è destinata a invecchiare, mentre tra gli stranieri aumenteranno gli adulti in età lavorativa (oggi abbiamo 1 milione di minori)”. E così già oggi il contributo economico dell’immigrazione si fa sentire soprattutto sui contributi pensionistici. “Contributi che vanno a sostenere il sistema nazionale del welfare (oltre alle pensioni, anche altri trasferimenti come maternità e disoccupazione) che si rivolge prevalentemente alla popolazione autoctona.
Inoltre, scrivono i ricercatori, sommando i contributi versati negli ultimi cinque anni si può calcolare il contributo degli stranieri dal 2009 al 2013 pari a 45,68 miliardi di euro, volume sufficiente per una manovra finanziaria.
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