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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


da: Autori a Corte

Via Boccaleone 19, ore 18,00.
Ingresso gratuito con capienza non oltre i 90 posti.
Atto unico teatrale, scritto da Sergio Gnudi con musica dal vivo di Beppe Giampà e parte recitata di Marco Sgarbi.

Lo spettacolo è un viaggio musico-letterario come confronto tra il periodo della Resistenza e i giorni nostri, attraverso l’alternarsi di letture dedicate, a cura dell’attore Marco Sgarbi, e di canzoni eseguite dal vivo da Beppe Giampà, su testi inediti dello scrittore Sergio Gnudi. Storie di Resistenza e consapevolezza civile, del passato e di ricordi contemporanei. Richiami alla letteratura, e in particolar modo al romanzo di Renata Viganò (L’Agnese va a morire) con una canzone dedicata al romanzo che aprirà il progetto teatrale con la canzone Era febbraio.
In una seconda lettura sono stati inseriti alcuni passaggi multimediali, come voci fuori campo e breve discorso di Pertini.
Vi sono sette canzoni inedite e sei storie, in parte recitate e in parte lette. Il filo conduttore è la Resistenza ieri e oggi.

BIOGRAFIE



Sergio Gnudi
Dopo la maturità classica al Liceo Ariosto di Ferrara, si laurea in lettere all’università di Bologna, scuola di perfezionamento in giornalismo all’università di Ferrara, master in comunicazione pubblica alla scuola superiore della pubblica amministrazione, e ordine dei giornalisti università di Bologna, master di alta specializzazione in capo ufficio stampa all’ordine dei giornalisti di Napoli. Nei primi anni 80 il debutto nella poesia con “Tra due fuochi”, editrice Seledizioni di Bologna, “Scorie padane” e “Iperbolia”, editrice Le tracce di Pescara. In quegli anni partecipa attivamente a movimenti di poesia concreta, visiva, lungo le orme tracciate da Adriano Spatola, con diverse performance. Dopo un silenzio meditato e voluto, torna a pubblicare nel 2007 con “Del diavolo e della santità”, opera a cavallo tra teatro e poesia. Con “A Cinzia” (Liberty House Ferrara) che nell’ambito poetico, conclude l’esperienza avanguardistica per rientrare nell’alveo della poesia classica rivisitata. Questa raccolta di elegie rappresenta la prima parte di un lavoro di riscoperta dei classici latini e greci. Rivisitazione proseguita con “Raccontami o Dea” (Gieffe Rovigo) e chiusasi con l’ultima opera della triade “Il filo di Afrodite” (Este Edition Ferrara) pubblicata nel 2012. Nel frattempo ha iniziato la sperimentazione di racconti per ragazzi. La prima operetta di questo tipo “La mamma racconta gli eroi” è stata presentata in più di trenta scuole in Italia. L’ultima opera poetica è “Stagioni quotidiane” (La Carmelina, Ferrara) pubblicata nel 2014, mentre è appena uscito il secondo libro per ragazzi “Le storie di Antonio, storie di partigiani e Resistenza” (La Carmelina, Ferrara).
www.sergiognudi.it


Marco Sgarbi
Marco Sgarbi dal 2002 è direttore artistico del Teatro Comunale di Occhiobello (RO). Ha iniziato a lavorare in teatro come attore nel 1991 sotto la direzione del regista e scrittore ferrarese Marco Felloni, passando dal teatro classico a quello contemporaneo e comico, interpretando testi di Beckett, Panizza, Voltaire, Shakespeare, Campanile, Brizzi, Bukowski, Bergman, Allen, prodotti dal Teatro dell’asino. Nel 1998 con la Compagnia Ziggurat, diretta dalla regista parigina Alexandra Dadier, ha messo in scena Il Guardiano di Harold Pinter e Ricorda con Rabbia (1999) di John Osborne. Nel 2001, per il 50° anniversario dell’alluvione in Polesine, scrive a quattro mani con Emanuele Alessandri, il monologo Novembre 1951: cronaca di un’alluvione di cui è anche regista e interprete. Nel 2003 interpreta Il tunnel tratto dal romanzo di Ernesto Sabato, diretto dal modenese Giulio Costa, con il quale ha successivamente collaborato in qualità di produttore per gli spettacoli Reduci di Marco Giorcelli e Aldo Ottobrino (2004), Clausura (2005) da La religieuse di Denis Diderot e Immobili (2008), scritto dallo stesso Costa. Vince il premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche ‘Dante Cappelletti’ 2011 con lo spettacolo Giro solo esterni con aneddoti di Giulio Costa, di cui è interprete unico. Al cinema e in televisione è stato diretto da Ermanno Olmi (Il mestiere delle armi, 2001), Roberto Cimpanelli (Baciami piccina, 2006), Riccardo Donna (Nebbie e delitti 2, 2007), Marco Turco (C’era una volta la città dei matti, 2010), Adolfo Conti (Garibaldi e Anita in fuga nelle Valli di Comacchio, 2011). Dal 2006 si occupa del progetto TEATRO per le classi della scuola media Aleotti di Argenta (FE). Dal 2010 a oggi ha insegnato, con supervisione mensile agli aspetti educativo formativi dell’handicap, presso il Centro Provinciale EssAgi.

Beppe Giampà
Cantautore. Nel 2007 inizia a dedicarsi alla propria carriera artistica, pubblicando il primo album dal titolo “Beppe Giampà”. Le canzoni contenute nel primo lavoro solista vengono inserite in diverse compilation in Italia e all’estero e trasmesse da varie emittenti radiofoniche. Nel 2009 in collaborazione con Giovanni Lodigiani, compositore di musical e colonne sonore di film per il mercato americano, incide il secondo album “…e il sentimento brucia” presso gli studi di Santa Monica (U.S.A.). Appassionato di storie e culture popolari, nel 2011 dedica una canzone al Bandito Delpero, celebre brigante della metà dell’800 delle Langhe e del Roero. Dal 2012 l’attività artistica diventa sempre più intensa e riflessiva, coniugando la composizione delle canzoni con la letteratura. Sempre nel 2012 pubblica un lavoro ambizioso sulla messa in musica di alcune delle poesie di Cesare Pavese contenute nel libro “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. Il disco s’intitola “I mattini passano chiari” e per preservarne l’intimità poetica, viene preparato un concerto in versione acustica che alterna l’interpretazione musicale della poetica di Pavese, con alcune letture tratte da “Luna e i falò” e la “Casa in collina”. Con questo progetto riesce ad ottenere ampi consensi in caffè letterari, club, Festival Letterari, teatri sia in Italia che all’estero (Germania e Austria) . Lo spettacolo in un secondo momento diventa ponte tra i rapporti letterari del territorio (Quello delle Langhe e del Monferrato) ed il periodo della Resistenza attraverso le parole di Pavese e di Calvino. Recentemente L’album de “I mattini passano chiari” con l’omonimo titolo, è diventato colonna sonora di uno spettacolo teatrale ispirato al “Mestiere di vivere” di Cesare Pavese, scritto e diretto da Alessio Bertoli con Roberto Accornero e Barbara Forlai nel quale Giampà suona dal vivo le musiche. Attualmente interprete di reading su John Fante e Charles Bukowski.
www.beppegiampa.com

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it