Domani al Teatro Comunale De Micheli di Copparo Simone Cristicchi con “Magazzino 18”
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da: organizzatori
Primo appuntamento con la Rassegna Il Paese Civile, questa sera (giovedì 10 dicembre) alle ore 21 al Teatro Comunale De Micheli. A inaugurare il cartellone sarà Simone Cristicchi, con lo spettacolo “Magazzino 18” scritto con Jan Bernas, la regia è di Antonio Calenda, musiche e canzoni inedite di Simone Cristicchi.
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Critiche racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo.
Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono le poche cose che possedevano e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza, e spesso sospetto.
Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa scarsamente frequentata pagina della nostra storia e ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18. Cristicchi parte proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde: la narra schiettamente e passa dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire “Musical-Civile”. Nel pomeriggio, alle ore 16 Simone Cristicchi incontrerà gli studenti del Liceo Ariosto, in aula Bassani a Ferrara. Per info biglietteria del teatro, 0532 864 580-1.
