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Da: Ufficio Stampa Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – Meis

Sono nel segno della celebre “lista di Schindler” e delle leggi razziste del 1938, gli appuntamenti in programma domani al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS (Via Piangipane 81, Ferrara) per il Giorno della Memoria.

Alle 10.30, il bookshop del Museo ospita Daniel Vogelmann, fondatore della casa editrice La Giuntina, che presenta la sua Piccola autobiografia di mio padre.
“Mio padre Schulim mi ha sempre raccontato poco della sua vita, e non solo riguardo alla sua prigionia ad Auschwitz. Certe cose, poi, le ho sapute soltanto molti anni dopo la sua morte, come, per esempio, che c’era anche lui nella lista di Schindler. E io, purtroppo, non gli ho mai chiesto nulla, anche perché è morto quando avevo solo ventisei anni. Qualcosa, però, è giunto miracolosamente fino a me, e così ho scritto questa piccola autobiografia per le mie nipotine. Ma non solo per loro”.
Vogelmann racconta la storia del padre, il suo rapporto con lui e il modo del tutto inatteso in cui nel 1993 apprese, attraverso il film di Steven Spielberg, che Shulim era tra i mille ebrei salvati da Oskar Schindler.

Alle 16.00, la parola passa al giornalista Fabio Isman, che illustra il suo ultimo lavoro: 1938. L’Italia razzista.
Le leggi razziali, precedute da un subdolo censimento che, in realtà, era una vera e propria schedatura, e anticipate da una violenta campagna antisemita, esclusero gli ebrei dalla scuola, dal mondo del lavoro, dalla vita civile. Dal 1938, oltre quattrocento provvedimenti di crescente gravità: alla fine, gli ebrei non potevano possedere una casa, un’impresa, un lavoro e neppure degli oggetti. Una spoliazione sistematica e minuta, confische per oltre centocinquanta milioni di euro odierni. Gli archivi restituiscono le vicende di questa razzia e storie, spesso ignote, di vita e di morte, che l’Italia ha indagato solo dal 1998, con la Commissione presieduta da Tina Anselmi. Ma troppo resta ancora sconosciuto e le restituzioni agli originari proprietari sono state tardive e parziali, come gli indennizzi e i riconoscimenti ai perseguitati. Con una capillare ricerca, Isman ricostruisce fatti di frequente ignorati o poco esplorati, dai quali emerge lo spaccato di un Paese non sempre composto da “brava gente”.

A entrambi gli eventi, a ingresso gratuito, partecipano il Presidente del MEIS, Dario Disegni, e il Direttore Simonetta Della Seta.

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