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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

“Per mosse d’anima”. E’ questo il titolo dell’incontro con gli attori e registi Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, aperto a tutti, che si terrà domani, martedì 6 maggio alle ore 16.30 al Centro Teatro Universitario, (via Savonarola, 19), a conclusione del corso di “Fondamenti di regia teatrale”.
“Questo appuntamento – afferma Daniele Seragnoli, Direttore del CTU – rappresenta un’occasione per discutere i temi dell’interpretazione del teatro di Luigi Pirandello, oggi, con due artisti che si sono avvicinati all’opera del drammaturgo siciliano fin dal 1999 attraverso un originale e innovativo “Berretto a sonagli”. Il percorso è successivamente proseguito con gli allestimenti di “L’uomo, la bestia, la virtù”, “Pensaci, Giacomino!”, “I Giganti della montagna”, “Per mosse d’anima (monologhi, dialoghi e racconti pirandelliani), “Fantasmi” (da “L’uomo dal fiore in bocca” e “Sgombero”, con frammenti da “Totò e Vicè” di Franco Scaldati), fino a “Trovarsi” (sola regia)”.
Pluripremiati negli ultimi anni quali maggiori “lettori” odierni del teatro pirandelliano in una chiave non tradizionalista, Randisi e Vetrano sono considerati artefici di un lavoro di regia “rigoroso e scarno ma che sa al momento giusto fare uso di una teatralità semplice che non rinuncia all’emozione e al coinvolgimento” (dalla rivista “Hystrio”, 2010 a proposito dei “Giganti della montagna”).
Nel corso dell’incontro sarà inoltre presentato e proiettato il film-documentario “Per mosse d’anima-Frammenti da Pirandello”, prodotto dalla RAI e diretto da Randisi e Vetrano nel 2013.
Il film costituisce il proseguimento del percorso nel mondo pirandelliano attraverso la realizzazione di un’opera documentaria che i due autori definiscono come “un viaggio che attraversa la vita e le opere di Pirandello seguendo un doppio percorso fra il ricordo di vicende personali e il concretizzarsi di personaggi e azioni sceniche da lui immaginate e descritte: frammenti di spettacoli, monologhi e dialoghi tratti da testi letterari e teatrali”.
“Nel film-documentario – spiega Seragnoli – oltre a Vetrano e Randisi appaiono altri compagni di viaggio che raccontano il loro contatto con Pirandello: attori, scrittori, giornalisti, spettatori, gente di teatro dentro e fuori le quinte. Ne esce una forte testimonianza tra memorie presenti o passate, con parole, immagini, emozioni che seguono la voce del grande Maestro il quale chiedeva ai suoi attori di agire sempre ‘per mosse d’anima’, per innescare una perfetta circolarità tra personaggio e interprete. La stessa che oggi può ‘affascinare’ e catturare gli spettatori moderni rendendo ancora tangibile il senso del teatro come viva esperienza umana”.

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