Skip to main content

LA SEGNALAZIONE
Secondo tempo: tornano a Ferrara i docufilm di Internazionale

Tempo di lettura: 3 minuti

Ve li siete persi i film-documentari arrivati dal resto del mondo fino a Ferrara? C’era la ressa, davanti al cinema Boldini, per vederli, questi film. Adesso ritornano, ma quasi nessuno lo sa. I visitatori del festival “Internazionale a Ferrara” hanno fatto la fila per comprarsi il biglietto e poi, all’ultimo, per cercare magari di accaparrarsi qualche posto libero per vedere uno dei documentari fatti in Cina, in Danimarca o al confine fra il Messico e gli Stati Uniti e selezionati tra quelli migliori. Adesso, zitti zitti, alcuni appassionati sono riusciti a riportarli in città per una rassegna a ingresso libero in una piccola sala cinematografica parrocchiale.

internazionale-a-ferrara-2015-film-documentari-parrocchia-anta-francesca-romana
Fotogramma di “Life is sacred” girato in Colombia

Il ciclo è partito un po’ in sordina con il primo dei film proiettato a fine dicembre, ma riprende ora con alcuni documentari assolutamente spettacolari, che raccontano storie che hanno dell’incredibile, eppure sono tutte vere. Come quella di “Life is sacred”, in programma venerdì 26 febbraio 2016, che racconta di un uomo che in Colombia decide di candidarsi (e vincere le elezioni) schierandosi contro narcotraffico e illegalità con una campagna elettorale fatta a colpi di mimi, parole dette al megafono lungo le strade, flashmob e costumi da supereroe. Oppure “Cartel Land”, in proiezione venerdì 11 marzo 2016, che coinvolge lo spettatore nella lotta di un medico messicano per contrastare le sopraffazioni del cartello dei narcotrafficanti e che si affianca a quella di un veterano americano per fermare lo sbarco della criminalità nel suo paese.

Il veterano americano protagonista di "Cartel land", uno dei docu-film di Internazionale
Il veterano americano Tim Nailer Foley protagonista di “Cartel land”, uno dei docu-film di Internazionale

Da non perdere anche “(T)error”, in programma venerdì 15 aprile 2016, che mostra in presa diretta l’attività un agente segreto del Fbi infiltrato nelle reti del terrorismo. Vale la pena poi di segnarsi “En tierra extrana”, mercoledì 23 marzo 2016, storia a più voci di una migrazione all’incontrario: quella di ragazzi che vengono da famiglie benestanti con lauree, master e tante idee creative in testa, che per la prima volta in una Spagna in recessione decidono di andare a cercare maggiore fortuna o – soprattutto – maggiori opportunità, nella bella e storicissima Edimburgo, la città che tanti scozzesi hanno a suo tempo abbandonato per rifarsi magari una vita in America.

Oggi, giovedì 14 gennaio 2016, si comincia con “We are journalists”, il racconto fatto in prima persona da un giornalista iraniano che perde il suo lavoro in Iran e fa di tutto per continuare a informare e a battersi per la libertà e la democrazia di un regime come quello dell’Iran, dove scrivere e parlare vuole dire commettere reato e rischiare la vita.

internazionale-a-ferrara-2015-film-documentari-parrocchia-anta-francesca-romana
Una scena di “We are journalists” dell’iraniano Ahmad Jalali Farahani

A organizzare il ciclo di film Cristiana D’Amore insieme a ragazzi legati a varie associazioni come Libera, Agire Sociale, Amnesty international, Emmaus, Ibo, Intercultura, Movimento nonviolento, Segnidipace, Pax Christi e ovviamente la parrocchia di don Andrea Zerbini.

Il programma della rassegna cinematografica – da stasera 14 e poi 29 gennaio; 12 e 26 febbraio; 4, 11 e 23 marzo; 8 e 15 aprile 2016 – è consultabile su CronacaComune.

“Quando l’uomo si affianca all’uomo”, ingresso libero per tutti gli spettacoli alle 20.30 nella sala della parrocchia di Santa Francesca Romana, via XX Settembre 47, Ferrara.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)