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Difesa del suolo, l’esperienza della Regione in vetrina in Svizzera

Articolo pubblicato il 16 Marzo 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Seinonda, il percorso partecipativo sul rischio da alluvioni, sbarca come ‘buona prassi’ al Parlamento europeo dei giovani. L’assessore Gazzolo: “Il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale per diffondere una vera cultura di protezione civile”.

Bologna – È sbarcato oggi alla tredicesima edizione del Parlamento europeo dei giovani il progetto “Seinonda”, percorso partecipativo promosso dalla Regione Emilia-Romagna per coinvolgere i cittadini e i vari portatori d’interesse nell’elaborazione del Piano di gestione del rischio da alluvioni. Il percorso avviato nel 2013 è stato scelto come “modello esemplare di processo partecipato” dalla “Soldartity Water Europe”, organizzazione non governativa nata nel 1998, con sede a Strasburgo.
L’assemblea dei giovani – che riunisce in Svizzera, a Burier, fino al 20 marzo oltre 70 ragazze e ragazzi provenienti da 17 Paesi europei – affronterà una discussione sui rischi legati all’acqua, su come prevenirli e gestirli, ponendo particolare attenzione all’importanza della partecipazione e della responsabilizzazione attiva della popolazione.
“Seinonda è stato selezionato per un’apposita seduta di lavoro perché riconosciuto come buona prassi a livello comunitario – afferma Paola Gazzolo, assessore regionale alla Difesa del suolo e Protezione Civile -. Si tratta di un risultato importante per un’iniziativa in cui da sempre crediamo con convinzione”.
Da dicembre 2013 a febbraio 2016 si sono svolti laboratori, incontri pubblici e convegni che hanno visto la partecipazione complessiva di circa 1.300 persone, oltre ai 15.000 contatti sulla Piazza virtuale “Seinonda”.
“Solo attraverso il coinvolgimento e la consultazione dei cittadini – conclude Gazzolo – è possibile diffondere vera cultura di prevenzione e protezione civile, rendendo le comunità resilienti e capaci di affrontare i rischi naturali”.
Il workshop dedicato all’esperienza emiliano-romagnola ha permesso di illustrare il progetto nell’ambito delle attività del Parlamento europeo dei giovani, focalizzando gli interventi sulle azioni da mettere in campo durante un evento alluvionale e sulle modalità con cui organizzare una rete di volontariato in seguito al verificarsi di un evento calamitoso. I ragazzi sono stati invitati a prendere parte ad un momento partecipativo per contribuire a sviluppare modelli di gestione delle emergenze.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani