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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna capofila. L’assessore Gazzolo: “Uno strumento importante per sperimentare azioni di prevenzione e autoprotezione”.

Prende il via il progetto europeo Life “Primes” (Preventing flooding risk by making resilient communities – Prevenire il rischio alluvioni rendendo le comunità resilienti) dedicato ai temi della prevenzione e dell’informazione sul rischio alluvioni. A disposizione ci sono fondi, metà dei quali europei, per oltre 2 milioni e 300 mila euro.
È stato infatti firmato l’accordo tra la direzione Ambiente della Commissione europea e la Regione Emilia-Romagna – Agenzia di Protezione civile, capofila del progetto. I partner sono Arpa Emilia-Romagna, direzione regionale Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Regioni Marche e Abruzzo e Università Politecnica delle Marche.
“È uno dei pochi progetti approvati in Italia dalla Commissione europea sul programma Life 2014-2020, dedicato all’ambiente e all’azione per il clima – afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Siamo doppiamente soddisfatti perché l’Emilia-Romagna è la Regione capofila. Potremo realizzare azioni concrete di prevenzione del rischio alluvioni, migliorare il coordinamento tra le istituzioni e soprattutto sperimentare buone pratiche di autoprotezione per i cittadini”.
Obiettivo del progetto è ridurre i danni causati al territorio e alla popolazione da eventi come piene, alluvioni e mareggiate, dovuti a fenomeni meteorologici intensi sempre più frequenti e previsti in probabile aumento negli scenari climatici futuri.
Con “Life Primes” si mira a potenziare i sistemi di allertamento nelle tre regioni partner, attraverso lo sviluppo di procedure e sistemi informativi omogenei e integrati a livello interregionale, la definizione di scenari di rischio e la realizzazione di uno spazio web condiviso con le comunità locali.
“Bisogna essere pronti e sempre più organizzati a fronteggiare gli eventi calamitosi – aggiunge Gazzolo -. Oltre agli interventi per prevenire il rischio idraulico e costiero, occorre anche favorire la costituzione di comunità resilienti, consapevoli della fragilità del proprio territorio”.
Nell’ambito del progetto sono state individuate alcune aree pilota nelle tre regioni, dove saranno realizzate attività di informazione e conoscenza del rischio ed esercitazioni; inoltre si sperimenteranno modalità di partecipazione attiva da parte dei cittadini alle politiche locali di governo del territorio, attraverso la costruzione collettiva dei “piani civici” che saranno integrati nei piani comunali di emergenza.
In alcuni comuni delle aree pilota si testeranno in particolare “sistemi di allertamento partecipati” che permettano una rapida diffusione delle allerte in situazioni di alluvioni lampo e mareggiate, che si sviluppano in tempi rapidissimi.

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